Cina, Sisci: "Da Evergrande a crisi energetica, emergono vecchi problemi strutturali"

All'origine di tutto, spiega, c'è il fatto che "ci sono i limiti sui prezzi di vendita dell'energia" per "controllare le spinte inflattive sia per i consumatori sia la produzione industriale".

In tale contesto, prosegue Sisci, "se aumentano i costi di produzione dell'energia non aumentano i prezzi di vendita della stessa energia.

Ma, conclude, "l'accumulo di problemi strutturali, se non affrontato bene e in fretta, potrebbe diventare preoccupante, specie in un clima di sfiducia crescente politica e strategica intorno a Pechino"

D'altro canto c'è "l'aumento generalizzato dei prezzi del gas, del carbone da importare" spinti in alto dalla ripresa globale dalla crisi del coronavirus (Adnkronos)

La notizia riportata su altri giornali

Da diversi anni il governo cinese ha cominciato ad applicare un processo di “normalizzazione” nei rapporti fiscali con i cittadini. Il secondo è osservare come conoscenti particolarmente abbienti o meno decidessero di comprare uno, due, tre appartamenti per poi rivenderli sei mesi dopo a prezzo maggiorato, e poi comprarne altri. (Il Fatto Quotidiano)

I gestori hanno mantenuto una posizione cauta nei confronti del debito cinese pubblico e corporate, che si riflette nel sottopeso del paese asiatico in tutte le sue strategie, dall'inizio del 2021. Il gruppo finanziario londinese prevede un certo livello di contagio del mercato, ma non teme per il momento un effetto domino sull'intero settore immobiliare cinese (Morningstar)

Evergrande avrebbe dovuto pagare 83,5 milioni di dollari di interessi su obbligazioni detenute da investitori esteri entro venerdì 24 settembre. Inoltre, entro la fine del 2022, la società dovrà rimborsare 7,4 miliardi di dollari, poiché un certo numero di obbligazioni andrà in scadenza. (MiglioVerde)

A seguito della cessione, che dovrà essere approvata dalle autorità competenti, la quota di Evergrande nella banca si abbasserebbe al 14,6%. "La società e il fiduciario non hanno annunciato il pagamento della cedola dell'8,25% in scadenza il 23 settembre sul bond da 2,025 miliardi di dollari. (Milano Finanza)

Come riporta il Corriere della Sera, il gigante dell’immobiliare cinese ha venduto una partecipazione azionaria valutata in 10 miliardi di yuan (1,3 miliardi di euro) che deteneva nella Shengjing Bank a un gruppo finanziario statale. (Calcio e Finanza)

In particolare, come si legge nella documentazione consegnata all'Hong Kong Stock Exchange, il Board di Evergrande ha deciso di vendere una quota del 19,93% (circa 1,753 miliardi di azioni) nella banca regionale Shengjing Bank per 5,70 yuan ognuna, per un totale di circa 9,99 miliardi di yuan (appunto 1,5 miliardi di dollari circa). (Il Sole 24 ORE)