I canadesi non vogliono Harry e Meghan

Inoltre, secondo il «Globe and Mail», il quotidiano più diffuso del Paese, «il Canada non è una ‘casa di metà strada’ per chi vuole lasciare il Regno Unito restando allo stesso tempo un reale».

Quasi tre quarti degli intervistati (il 73%) hanno affermato infatti di non volere il trasferimento di Harry e Meghan in Canada a loro spese, mentre solo il 3% ritiene che il Paese dovrebbe accollarsi i costi di trasferimento e della loro sicurezza sul territorio nordamericano. (Corriere del Ticino)

Se ne è parlato anche su altri media

Thomas Markle, balzato agli onori della cronaca come il padre che non ha accompagnato all’altare la figlia Meghan durante il royal wedding, potrebbe ora diventare il testimone chiave contro di lei in tribunale. (Vanity Fair Italia)

Nel linguaggio del corpo, questo può essere un segno di debolezza , di “sottomissione animale” perché si mostra una parte vulnerabile, su cui un “morso” può essere letale. Ma ora che il principe Harry si è ripresentato nella tana del lupo da solo, cosa denunciano i suoi movimenti? (marieclaire.com)

Uno scenario a sorpresa e melodrammatico che sembra uscito da una delle soap che Markle dirigeva. Un rimpallo di carte bollate in cui Tom Markle, come un personaggio di una delle sue soap opera, potrebbe avere un ruolo chiave nel confermare il contenuto della lettera e magari, persino, di averla consegnata lui alla stampa. (Business Insider Italia)

Chiunque sa perfettamente che entrando nella famiglia reale ci sono regole secolari da rispettare. Meghan Markle vuole tornare a Hollywood. (Io Donna)

E si è visto ancora una volta il grande appeal del principe Harry verso i giovani, anche bambini. Realisticamente, è assai difficile, la regina Elisabetta ha detto chiaro che non intende a perde Harry « asset della mia famiglia». (Corriere della Sera)

L’associazione Justice for Girls è impegnata su temi femminili, tra cui i diritti delle persone indigene. Dopo aver visitato la Downtown Eastside Women’s Center di Vancouver si è fatta ritrarre con un bicchiere di tè in mano nella sede di Justice for Girls, un’associazione che si batte per il climate change. (Io Donna)