Strage di Samarate: Maja e la giungla di società, la verità negli smartphone

Sotto la lente, scavando nella memoria dei dispositivi, chiamate ricevute ed effettuate nei giorni e nelle settimane precedenti alla strage, documenti, file e scambi di messaggi.

Per fare chiarezza su un massacro senza un movente ben definito la Procura di Busto Arsizio ha disposto una consulenza su tutti i telefoni cellulari della famiglia, e in particolare sullo smartphone di Alessandro Maja.

Intanto Nicolò ha fatto registrare alcuni piccoli segnali di miglioramento anche se è ancora presto per azzardare ogni previsione. (IL GIORNO)

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Ne aveva due: uno che si occupava dell'attività da imprenditore e un altro che gestiva gli affari di famiglia. Gli inquirenti che stanno indagando sulla strage di Samarate, studiano gli elementi che possono associare il gesto Alessandro Maja, che ha ucciso moglie e figlia e ferito gravemente il primogenito Nicolò, alla pista delle difficoltà economiche. (leggo.it)

La famiglia Maja era all’apparenza perfetta. La procura di Busto Arsizio ha affidato nelle scorse ore l’incarico peritale: al vaglio ci sono tutti i cellulari di famiglia. (malpensa24.it)

Le indagini ora stanno riguardando i movimenti dei conti correnti del geometra 57enne, alla ricerca di quell'evento che ha fatto crollare le sicurezze economiche di Maja. Gli inquirenti hanno ascoltato i due commercialisti di Maja e stanno esaminando i movimenti dei suoi conti correnti. (Fanpage.it)

La società era stata creata per gestire un quadrilocale di proprietà della coppia nella zona dei Navigli, affittato a un bar, che garantiva una rendita di circa 20-25mila euro all’anno. I problemi del suo studio di progettazione, che stava attraversando un periodo di difficoltà, forse erano stati ingigantiti dalla sua mente e trasformati in ostacoli insormontabili. (IL GIORNO)

Con questa scelta, peraltro non infrequente e nemmeno anomala, il 57enne Alessandro Maja aveva comunque marcato la distanza tra i suoi due mondi. Il progetto «sbagliato» Maja avrebbe sbagliato o si sarebbe convinto di un completo fallimento — non è esclusa l’ennesima erronea mal interpretazione della realtà — del cantiere, e di aver compiuto errori dopo il coinvolgimento di maestranze per interventi che andavano al contrario azzerati e dopo aver anticipato forse a proprie spese l’acquisto di materiale. (Corriere Milano)

Un investimento andato male potrebbe essere alla base del folle gesto. Questo potrebbe aver fatto scattare qualcosa nella mente provata dell’uomo, che ha poi dato vita alla tragedia. (361 Magazine)