Eccellenze tricolore. Infarto, gli scienziati italiani svelano la complicità di un batterio intestinale in circolo nel sangue

Scienziati italiani hanno scoperto la complicità di un batterio dell’intestino, Escherichia coli, nell’infarto: il batterio risulta infatti in circolo nel sangue dei pazienti e presente anche nell’arteria ostruita che causa l’infarto.

“La nostra scoperta è coerente con quella di altri ricercatori in Usa che hanno trovato diversi batteri intestinali nel sangue di pazienti infartuati”, rileva Violi. (Sostenitori delle Forze dell'Ordine)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Si è visto anche che maggiori erano le alterazioni della permeabilità della parete intestinale dei pazienti infartuati, maggiore era la concentrazione del batterio nelle maglie del trombo. Gli esperti hanno poi studiato l'infarto su topi cui è stato iniettato il batterio intestinale e visto che anche nel modello animale il batterio si ritrova nelle maglie del trombo. (Tiscali.it)

I ricercatori hanno inoltre individuato il recettore cellulare cui l'Escherichia Coli si lega per facilitare la trombosi, Toll-like receptor 4, e hanno inibito il processo trombotico favorito dall’Escherichia Coli attraverso un inibitore specifico. (La tua Etruria)

E. coli è stato rinvenuto solo nel sangue dei pazienti giunti in ospedale con infarto acuto; mentre il batterio non era presente nel sangue nè di soggetti sani di controllo, nè di soggetti cardiopatici a rischio di infarto. (Gazzetta di Parma)

Una ricerca tutta italiana. I risultati, pubblicati sulla rivista European Heart Journal, aprono nuove prospettive terapeutiche fra le quali lo sviluppo di un vaccino che prevenga il processo trombotico. (Cronachedi.it - Il quotidiano online di informazione indipendente)

Questo è in linea con ricerche precedenti effettuate negli Stati Uniti che avevano trovato diversi batteri intestinali nel sangue di pazienti con infarto. Un nuovo importante passo avanti è stato fatto per quanto riguarda i meccanismi che sono alla base della comparsa di infarto. (greenMe.it)

Nella restante parte del campione, soggetti cardiopatici a rischio di infarto compresi, gli esami non hanno riscontrato la presenza del batterio oggetto dello studio. Sono così riusciti a dimostrare che il batterio Escherichia coli favorirebbe l’insorgenza dell’infarto, in quanto è stato rinvenuto solamente nel sangue dei soggetti con infarto acuto. (Sky Tg24 )