Ragazza chiede di essere pagata per il lavoro, il datore la prende a schiaffi (e lei filma tutto)

Nel minuto di girato rimasto in rete, la donna ha ripreso le fasi dello scontro, prima verbale e poi fisico, con il datore di lavoro.

Le reazioni. L'episodio ha scatenato un coro di reazioni sdegnate nei confronti del datore di lavoro e di solidarietà nei confronti della lavoratrice.

Ha chiesto di essere retribuita per il lavoro prestato come lavapiatti ma ha ricevuto una vera e propria aggressione fisica con schiaffi e condita da pesanti insulti. (ilmessaggero.it)

Ne parlano anche altre fonti

La donna ha ripreso con il suo cellulare tutte le fasi dello scontro, prima verbale e poi fisico, con il datore di lavoro. Nel video si vede in un primo tempo la ragazza rivendicare il pagamento delle spettanze e poi il datore di lavoro colpire la ragazza (Gazzetta di Parma)

Chiede di essere pagata, il datore di lavoro l’aggredisce. Chiede di essere pagata, il datore di lavoro l’aggredisce: la denuncia. In un commento al video, l’associazione riferisce che la ragazza è andata al pronto soccorso per le lesioni subite e poi dai carabinieri per raccontare quanto accaduto (Virgilio Notizie)

Sono arrivati – ha riferito Valentino – tanti messaggi di solidarietà e di disponibilità ad assumere questa lavoratrice, che sta già lavorando in un altro lido. Alle lavoratrici e ai lavoratori di questo settore settore diciamo che insieme dobbiamo provare a cambiare le cose, insieme dobbiamo dire che non lasceremo spazio a imprenditori che fanno queste porcate. (Corriere della Calabria)

Il video su Instagram diventato virale. Successivamente anche il gestore dell’esercizio si è recato dai carabinieri per fornire la propria versione dei fatti. Soverato: picchiata per aver chiesto di essere pagata. (Blitz quotidiano)

L’aggressione, avvenuta a Soverato, in Calabria, è stata filmata e il video diffuso online. “Non mi muovo da qui fin quando non mi dai i miei soldi”, si sente pronunciare da Beauty prima di essere aggredita. (Fanpage.it)

Schiaffi, pugni, spintoni, minacce: questa è la “paga” che ha ricevuto la lavoratrice da questo infame che si definisce un imprenditore. In Calabria a questa gentaglia tutto è permesso perché da noi la Legge non esiste, o meglio la legge protegge questi infami, e umilia chi non può difendersi (Iacchite)