Giustificato, in alcuni casi, il divieto del velo islamico

Quando quest'ultima si è rifiutata di toglierlo il datore di lavoro l'ha sospesa, provvisoriamente, per due volte, dalle sue funzioni rivolgendole anche un'ammonizione.

Le due ricorrenti, impiegate presso società di diritto tedesco, una come educatrice specializzata e l'altra come consulente di vendita e cassiera, indossavano un velo islamico sul luogo di lavoro.

Fornito da Avvenire. Il divieto di indossare il velo islamico al lavoro "può essere giustificato dall'esigenza del datore di lavoro di presentarsi in modo neutrale nei confronti dei clienti o di prevenire conflitti sociali". (Notizie - MSN Italia)

Se ne è parlato anche su altri media

– “Il divieto di indossare sul luogo di lavoro qualsiasi forma visibile di espressione delle convinzioni politiche, filosofiche o religiose può essere giustificato dall’esigenza del datore di lavoro di presentarsi in modo neutrale nei confronti dei clienti o di prevenire conflitti sociali”. (Imola Oggi)

La Corte rileva che il fatto di indossare segni o indumenti per manifestare la religione o le convinzioni personali rientra nella «libertà di pensiero, di coscienza e di religione». (Il Dubbio)

Per la Corte europea dunque è possibile il licenziamento di un dipendente che porti il velo in determinate condizioni come quella sopracitata e solo in caso di reali esigenze avvertite dai responsabili E’ ufficiale, secondo un verdetto emesso dalla Corte dell’Unione europea ieri è legittimo licenziare oppure sospendere dipendenti che portano il velo islamico, lo Hijab. (La Voce di Bolzano)

Le due donne erano impiegate una come educatrice specializzata, l’altra come cassiera. Inoltre, la sentenza specifica che il provvedimento “può essere giustificato dall’esigenza del datore di lavoro di presentarsi in modo neutrale nei confronti dei clienti o di prevenire conflitti sociali” (Redazione AriaMediterranea)

La scelta volontaria di un abbigliamento determinato dalla religione o dalle convinzioni personali è contraria all'obbligo di neutralità." Vietato il velo a un'educatrice e a una consulente di vendita. (Studio Cataldi)

"Il divieto di indossare sul luogo di lavoro qualsiasi forma visibile di espressione delle convinzioni politiche, filosofiche o religiose può essere giustificato dall'esigenza del datore di lavoro di presentarsi in modo neutrale nei confronti dei clienti o di prevenire conflitti sociali". (TRT)