Cina a Stati Uniti: «Sanzioni non risolvono problemi»

Cina a Stati Uniti: «Sanzioni non risolvono problemi». Gli Stati Uniti hanno imposto sanzioni ad alcuni funzionari nordcoreani dopo i test balistici condotti in questi giorni.

Una mossa che però non è piaciuta alla Cina.

«Il ricorso ripetuto alle sanzioni non aiuterà a risolvere la questione della penisola coreana, ma intensificherà la conflittualità», ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri, Wang Wenbin, che ha criticato le misure statunitensi in risposta al lancio di missili di Pyongyang

(T-mag)

La notizia riportata su altri media

"Quello che abbiamo visto negli ultimi giorni non fa che sottolineare la nostra convinzione che, se vogliamo fare progressi, dovremo impegnarci in quel dialogo", ha detto in una conferenza stampa regolare. (PPN - Prima Pagina News)

a Corea del Nord dovrà adottare "una reazione più forte e decisa" contro gli Usa dopo che il Tesoro americano ha varato nuove sanzioni in risposta ai recenti lanci di missili fatti da Pyongyang. (RagusaNews)

Il ricorso alle sanzioni non aiuterà a risolvere la questione della penisola coreana, ma aggraverà solo il quadro di antagonismo (Radio Cina Internazionale)

In una dichiarazione diffusa dall'agenzia Kcna, un portavoce del ministero degli Esteri ha rivendicato che il test missilistico con un modello ipersonico,è stato un "esercizio del diritto all'autodifesa", avvertendo che "se gli Usa adottano una posizione conflittuale, la Corea del Nord sarà costretta a reagire in modo forte de deciso". (PrimaPress)

Il secondo test, supervisionato dal leader Kim Jong Un, ha portato a sanzioni statunitensi contro cinque persone legate al programma balistico della Corea del Nord. L’esercito sudcoreano ha dichiarato venerdì che la Corea del Nord ha sparato un proiettile non identificato, che sarebbe il terzo test di Pyongyang in meno di dieci giorni. (BarSport.Net)

Una decisione che arriva dopo sei lanci di missili balistici nord-coreani registrati a partire da settembre. Le misure restrittive prendono di mira sei aziende nord-coreane e due russe che Washington ritiene responsabili dell'approvvigionamento di tecnologie e strumenti funzionali alla corsa alle armi di Pyongyang (AVIONEWS - World Aeronautical Press Agency)