Onu, si dimette consigliere russo: “Mi vergogno del mio Paese

Quando lavori al ministero lavori all’interno di una gerarchia, quindi devi obbedire a quello che ti dicono i superiori

Un’invasione, ha accusato, decisa da un gruppo dirigente “che vuole solo una cosa, restare al potere per sempre”.

“Non mi sono mai vergognato così tanto del mio Paese”.

Da vent’anni, Boris Bondarev lavora per la diplomazia russa e dice, ora, di non poterne più.

“Penso che la maggior parte delle persone segua la propaganda e quello che i superiori dicono loro. (Il Fatto Quotidiano)

Su altre fonti

Anche Anatolij Chubais, ex vicepremier, ha lasciato l'incarico di inviato di Putin per il clima e pure la Russia. Una "purga" tra i diplomatici rischia di essere controproducente e Putin lo sa bene (Liberoquotidiano.it)

Il gesto del diplomatico russo Boris Bondarev potrebbe non restare un caso isolato. Mossa che il Cremlino non sarebbe intenzionata a mettere in pratica, temendo che quel tipo di reazione non sia davvero risolutiva. (Open)

Con queste parole, il diplomatico russo assegnato all’Onu di Ginevra, Boris Bondarev, annuncia in una lettera aperta le sue dimissioni. “Ha una posizione per la quale condanna le azioni della leadership russa. (Secolo d'Italia)

"Non mi sono mai vergognato tanto del mio Paese", ha detto nei giorni scorsi il diplomatico, che ora parla al Guardian. “In Gazprom c'erano alcuni putiniani appassionati, ma la maggior parte delle persone capiva esattamente in che tipo di paese vivessero. (L'HuffPost)

Fonte foto: ANSA Il presidente russo Vladimir Putin a una riunione del Consiglio di Stato russo. Cento di diplomatici russi pronti a dimettersi, la fuga da Putin. Secondo quanto avrebbero rivelato fonti occidentali con buoni contatti nella diplomazia russa, “oltre cento funzionari sarebbero pronti a ripetere il gesto di Bondarev” . (Virgilio Notizie)

Intanto perché smentisce le sicurezze di Sergeij Lavrov, il ministro degli Esteri, secondo il quale «non ci sono traditori fra i diplomatici». Un compito che il caso Bondarev e quello dei cento diplomatici rendono ora proibitivo (Corriere della Sera)