Agguato choc a Napoli, morto un ragazzo di 19 anni. Luigi ucciso a colpi di pistola in strada

A dare l’allarme una telefonata alla centrale operativa che segnalava la presenza di una persona ferita a colpi d’arma da fuoco.

L’agguato mortale è avvenuto poco dopo la mezzanotte dinanzi a un circolo ricreativo di via Cupa Vicinale dell’Arco, nel cuore della roccaforte dilauriana.

Dai bossoli recuperati durante il sopralluogo è emerso che l’arma utilizzata è, verosimilmente, una pistola semiautomatica calibro 7,65

Ammazzato a soli 19 anni con dieci colpi di pistola. (leggo.it)

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Il suo corpo è stato trovato a terra senza vita, all'esterno di un circolo ricreativo. Secondo quanto riferito dalla Polizia, Fiorillo aveva dei precedenti (Corriere TV)

Dai bossoli recuperati durante il sopralluogo delle forze dell'ordine è emerso che l’arma utilizzata dovrebbe essere una pistola semiautomatica calibro 7,65. Giuseppe Fiorillo, 19 anni, è stato ucciso in un agguato sabato sera, poco dopo la mezzanotte, all'esterno di un circoletto di via dell'Arco nel quartiere di Secondigliano. (Today.it)

A cura di Pierluigi Frattasi. Immagine d’archivio. Ucciso a colpi di pistola a 19 anni a Secondigliano nel cuore della notte. Napoli, ucciso a 19 anni a Secondigliano con 10 colpi: la vittima è Luigi Giuseppe Fiorillo Ucciso a colpi di pistola a 19 anni a Secondigliano nel cuore della notte. (Fanpage.it)

Il giovane, ritenuto nell'orbita del clan Di Lauro, abitava nella vicina via Duca degli Abruzzi. Agguato a Secondigliano, ipotesi epurazione: Fiorillo ucciso per litigio con uomo del clan Luigi Giuseppe Fiorillo, il 19enne ucciso sabato notte a Secondigliano, Napoli nord, potrebbe essere stato ammazzato per questioni passionali, dopo un litigio con un pregiudicato legato al clan di cui lui stesso faceva parte. (Fanpage.it)

Napoli, 10 ottobre 2021 - Uno sgarro nel mondo del piccolo spaccio di droga e il boss non gliel'ha perdonato. Per questo Luigi Giuseppe Fiorillo, pregiudicato di 19 anni, del quartiere di Secondigliano a Napoli, sarebbe stato ucciso nella notte nel cuore del quartiere bunker conosciuto come Terzo Mondo, liì dove vivono i boss. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

“Stanno uccidendo Napoli” è il titolo della lettera nella quale monsignor Battaglia sottolinea: “La sta uccidendo la camorra e il malaffare, con la violenza e la crudeltà di coloro che hanno dimenticato di essere umani! La sta uccidendo – rimarca Battaglia – la scarsa attenzione della politica, nazionale e locale, che pare essersi abituata al sangue versato in terra partenopea, considerandola alla stregua di un paese in guerra” (LaPresse)