Allarme Omicron 5, crescono i contagi e gli ospedali si riempiono

In corsia finiscono soprattutto No Vax fra 30 e 55 anni, anziani e fragili vaccinati da più di cinque mesi.

In Sicilia Omicron 5 torna a riempire gli ospedali.

"Ricominciamo a vedere polmoniti e forme gravi tra i non vaccinati

Dopo l'aumento dei contagi del 26 per cento in una settimana, risale anche la curva dei ricoveri per Covid: 35 in più solo ieri.

(La Repubblica)

La notizia riportata su altri giornali

Omicron 5, Bassetti contro Pregliasco: «Non so come fa a fare previsioni sul picco a fine luglio». Altri Paesi hanno vissuto questa ipercircolazione di Omicron 5 senza allarmismi: tanti contagi, ma sintomi lievi rispetto al virus originale (ilmattino.it)

La possibilità che dai grandi concerti di questi giorni possano nascere focolai è concreta» Ma la Omicron 5 rischia comunque di avere un impatto sui servizi ospedalieri e di provocare conseguenze serie sulle persone fragili». (Corriere Fiorentino)

Covid rialza la testa, in corso ondata estiva Omicron 5. Covid rialza la testa, in corso ondata estiva Omicron 5. Covid rialza la testa, in corso ondata estiva Omicron 5. Il covid rialza la testa. Il servizio di Cesare Cavoni (TV2000)

“Non è più grave – dice Cascio – nella stragrande maggioranza dei casi ha sintomi lievi, anche assenti Omicron 5, incubazione e quanto dura. L’incubazione è ormai scesa a 2-3 giorni, ma la positività per Omicron 5 è meno duratura di quella alle sottovarianti precedenti, anche dopo meno di una settimana ci si negativizza. (Quotidiano di Sicilia)

"Al di là degli allentamenti, sacrosanti, delle restrizioni, dobbiamo ricordarci che il virus segue le sue vie di trasmissione a prescindere dai decreti. La contagiosità del virus è maggiore sì e incontra sempre meno barriere, però gli effetti che ha sugli individui è ridimensionata. (il Resto del Carlino)

Ma mentre il dato ufficiale parla di 600 mila positivi, gli esperti avvertono che potrebbero essere molti di più. Sui sintomi, invece, «resta il rischio di trombosi, che si mantiene più elevato del normale per circa 70 giorni dopo il contagio» (Open)