La mini-riforma delle tasse soddisfa soltanto i partiti | il manifesto

Altrettanto dura la Cisl: «Qualsiasi impostazione releghi i sindacati in ruolo consultivo è irricevibile».

La riforma fiscale è in realtà poco incisiva,

Piace ai partiti, spiace alle parti sociali, che fanno diluviare critiche, opposte tra loro, sull'accordo politico raggiunto ieri al Mef sulla riforma fiscale.

Ora la parola passa a Palazzo Chigi, che ha già convocato i capigruppo di maggioranza per la settimana prossima e presumibilmente si deciderà a incontrare anche i sindacati che per ora non hanno visto palla. (Il Manifesto)

Su altre testate

È l’ora delle proiezioni per quantificare l’impatto della modifica delle aliquote Irpef concordata dal governo con i partiti di maggioranza e attesa ora in Parlamento. Il testo completo di questo contenuto a pagamento è disponibile agli utenti abbonati (Il Mattino)

«Solo in questo modo, come sottolineato anche dalla Banca d’Italia, si avrà un risultato significativo per milioni di italiani», afferma Anche il segretario confederale della Uil, Domenico Proietti, torna sulla necessità di aumentare le detrazioni per lavoratori dipendenti e pensionati. (Giornale di Sicilia)

Oltre i 50 mila euro di reddito, la curva si inverte e il beneficio ottenuto grazie alla riforma si riduce: ad esempio, in caso di reddito da 60 mila euro all'anno gli sgravi raggiungeranno 570 euro netti Il caso che riguarda i redditi tra 50 mila e 55 mila euro ha fatto discutere. (Today)

Secondo lo schema concordato, che si tradurrà in un emendamento alla legge di bilancio, le aliquote saranno quattro e così distribuite: fino a 15 mila euro di reddito l’aliquota sarà al 23%; da 15 a 28 mila euro lo scaglione scende al 25% (giù di due punti rispetto a oggi). (La Stampa)

Al taglio dell’Irap andrà solo un miliardo: la tassa viene abolita per lavoratori autonomi e ditte individuali (circa 850mila i soggetti interessati). «Meglio sarebbe – suggerisce la Uil - un taglio delle tasse realizzato attraverso le detrazioni fiscali» (Leggo.it)

I redditi fino a 15 mila pagheranno, come accade adesso, un’aliquota del 23% L’aiuto del governo va dunque soprattutto nella direzione del ceto medio che più ha sofferto negli ultimi anni. (La Stampa)