Strage di Erba, Alessandra Carati racconta Rosa Bazzi. L'intervista

Nel primo pomeriggio dell’8 gennaio 2007 Rosa Bazzi e Olindo Romano lasciano Erba a bordo di un’auto dei Carabinieri. Alessandra Carati – finalista al Premio Strega 2022 con ‘E poi saremo salvi’ – conosce Rosa Bazzi nel febbraio 2019. “Da luglio fino a febbraio dell’anno successivo la incontro ogni settimana, in sessioni che durano ore”. Da questi colloqui è nato ‘Rosy’ (Mondadori). Un’operazione narrativa che potrebbe ricordare romanzi come ‘A sangue freddo’ di Truman Capote o ‘La città dei vivi’ di Nicola Lagioia, che l’hanno guidata nelle prime fasi della ricerca. (Luce)

Su altri media

Un macigno da sollevare. C’è un Everest da scalare. (IL GIORNO)

Un romanzo-inchiesta per raccontare la strage di Erba da un punto di vista inedito, quello di Pietro Castagna che delle vittime era fratello, figlio e zio. (Gazzetta di Parma)

Seconda udienza nel processo di revisione per la strage di Erba: i difensori di Olindo Romano e Rosa Bazzi provano a convincere la Corte d'Appello di Brescia che esistono "nuove prove" in grado di demolire la condanna all'ergastolo della coppia per l’omicidio di Raffaella Castagna e il figlio Youssef, la nonna Paola Galli e la vicina di casa Valeria Cherubini dell’11 dicembre 2006. (Sky Tg24 )

A parlare saranno i legali della coppia condannata nel 2011, per convincere i giudici che ci sono nuove prove per riaprire il caso. (Fanpage.it)

Vittima una donna di 86 anni finito nel mirino di un ragazzo di appena 18 anni che si è finto avvocato e ha sfruttato ancora una volta la tecnica dell’incidente mai avvenuto e del parente nei guai. La pensionata è stata raggirata con il modus operandi ormai noto alle forze dell’ordine: una chiamata da parte di una persona che si finge un legale, affiancato da un complice che si presenta come maresciallo dei carabinieri, in cui vengono chiesti soldi e gioielli per scongiurare l’arresto di un parente, in questo caso del nipote. (Il Giornale d'Italia)

In un’udienza, che si preannuncia lunga e probabilmente non definitiva, gli avvocati Fabio Schembri, Nico D’Ascola, Patrizia Morello e Luisa Bordeaux proveranno a mettere in fila l’elenco di nuove prove che potrebbero cambiare la verità giudiziaria della mattanza dell’11 dicembre del 2006 quando, sotto i colpi di spranga e coltelli, morirono – nella palazzina di via Diaz – Raffaella Castagna, il figlio Youssef di soli due anni, la nonna del piccolo Paola Galli e la vicina di casa Valeria Cherubini, moglie dell’unico sopravvissuto Mario Frigerio. (Secolo d'Italia)