L’immunologo Abrignani a Fanpage: “La quarta dose a tutti non ha senso, sì al vaccino contro Omicron”

L’immunologo Abrignani a Fanpage: “La quarta dose a tutti non ha senso, sì al vaccino contro Omicron” A Fanpage.it Sergio Abrignani, immunologo dell’Università degli Studi di Milano, spiega l’importanza della quarta dose per i fragili, così come non porta nessun vantaggio significativo in termini di protezione dalla malattia severa per tutti gli altri.

Intanto in Lombardia da oggi si sta procedendo con la somministrazione della quarta dose ai fragili e agli over 80. (Fanpage.it)

La notizia riportata su altri media

La disposizione è contenuta in una circolare regionale che fa proprie le direttive del ministero della Salute pubblicate in Gazzetta ufficiale. Da oggi anche in Puglia sarà possibile effettuare a sportello la somministrazione della quarta dose anti- Covid negli hub vaccinali. (La Repubblica)

L’hub, in realtà, non era aperto. Per l’Ausl si è trattato di un’incomprensione. (Libertà)

Il Sud snobba la quarta dose. Bisogna, però, considerare che nella regione ci sono 58mila aventi diritto solo nelle Rsa e più di 70mila over 70. (ilGiornale.it)

Indipendentemente dal vaccino utilizzato per il ciclo primario e il primo richiamo, considerate le indicazioni fornite dalla commissione tecnico scientifica di Aifa, sarà possibile utilizzare come dose "booster" uno qualsiasi dei due vaccini a m-Rna autorizzati in Italia (Comirnaty di BioNTech/Pfizer e Spikevax di Moderna) Gli over60 con fragilità dovranno compilare il modulo che indica la patologia da cui sono affetti e portarlo con sé al centro vaccinale. (Il Piccolo)

Indipendentemente dal vaccino utilizzato per il ciclo primario e il primo richiamo, considerate le indicazioni fornite dalla commissione tecnico scientifica di Aifa, sarà possibile utilizzare come dose "booster" uno qualsiasi dei due vaccini a m-Rna autorizzati in Italia (Comirnaty di BioNTech/Pfizer e. (UdineToday)

Lo studio ha preso in considerazione 182.122 persone con più di 60 anni seguiti dal Clalit Health Services (CHS), un network sanitario privato israeliano. La metà si era sottoposto alla quarta dose tra gennaio e febbraio, l'altra metà era vaccinata solo con tre dosi da almeno quattro mesi. (ilmessaggero.it)