Stefano Cusin, l'allenatore giramondo va in Iran: «Niente paura, per me i posti caldi sono altri»

All'epoca di Gheddafi, Cusin ha vinto uno scudetto nella squadra in cui giocava il figlio del Raiss.

Tutte cose che non preoccupano Stefano Cusin, allenatore giramondo, prossimo a trasferirsi a Mashad per prendere la guida dello Shahr Khodro.

Il toscano ha accettato subito l'offferta della società, che fra meno di una settimana partirà con i preliminari della Champions asiatica.

Nel suo curriculum ci sono alcune dei posti più instabili del pianeta: ha allenato in Congo, in Libia, Palestina. (Corriere della Sera)

La notizia riportata su altre testate

Il confine tra incompetenza, corruzione sistematica e sanzioni non è definito, se si guarda ai problemi dell'economia iraniana. Se l'Iran però fa affidamento in particolare sull'esportazione e importazione dai suoi vicini - sostiene Leylaz - può rendere inefficaci le sanzioni, o meglio, può controllarne gli effetti. (Euronews Italiano)

Cosa succede in Iran dopo l'uccisione di Soleimani e l'abbattimento dell'aereo di linea ucraino a Teheran? In studio Nicola Pedde, direttore dell'Institute for Global Studies. (La Repubblica)

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"Non funzionerà, amici miei", ha detto Zarif agli europei riferendosi all'MRD: "Risveglierà solo l'appetito" di Trump. Riteniamo la notizia negativa anche se il rischio sembra svanito grazie alle mosse contro l'Iran dei governi coinvolti", concludono a Banca Akros. (Milano Finanza)

Seyed Ahmad Hosseini Alast – in passato membro delle Guardie della Rivoluzione – utilizzava il suo status di diplomatico per coprire quello reale di membro del servizio di intelligence iraniano. Quest’ultimo ha comunicato che i due diplomatici, Mohammad Ali Arz Peimanemati e Seyed Ahmad Hosseini Alast, sono stati dichiarati “persona non grata” a causa dello svolgimento di attività non compatibili al loro status di diplomatici. (ALBANIA NEWS)

Gli alleati innervositi avranno come interlocutore il presidente americano più debole dai tempi di Richard Nixon alle prese con il Watergate. Uno: il senato americano accoglierà il processo di incriminazione contro Donald Trump; due: Trump verrà sicuramente scagionato dalla maggioranza repubblicana presente in senato. (Corriere della Sera)