25 Aprile: l'Italia antifascista in piazza. Tensioni a Milano e Roma

Un garofano rosso tenuto in mano da Antonio Scurati mentre dal palco della manifestazione nazionale di Milano scandisce che il 25 aprile non è semplicemente «la festa della liberazione, ma la festa della liberazione dal nazifascismo», un’enorme bandiera palestinese lasciata sul basamento della statua di Vittorio Emanuele II a fine manifestazione, il messaggio di Ilaria Salis letto dal palco di Roma dal padre Roberto, perché lei è incarcerata «dai nazisti» a Budapest, che chiede all’Italia di rimanere "dalla parte giusta della storia": sono le immagini che danno la chiave di lettura di una giornata di manifestazioni andate in scena in tutta Italia per onorare la «Repubblica antifascista», non senza contrasti, soprattutto fra filo palestinesi e comunità e brigata ebraica. (Gazzetta del Sud)

Ne parlano anche altre testate

Quando la testa del corteo sta per entrare in piazza Duomo, a Milano, le delegazioni del Pd e del M5S, una dietro l’altra, hanno appena mosso i primi passi giù per corso Venezia. (Il Fatto Quotidiano)

Oltre centomila persone a Milano per la manifestazione del 25 aprile. Il sindaco Sala e l’Anpi ringraziano dal palco di piazza Duomo il manifesto per aver contribuito al grande successo della giornata. (il manifesto)

Bandiere della pace sventolate, agganciate agli zaini e disegnate sul volto. Ma per un … (La Repubblica)

E in tantissimi sono arrivati puntuali. Insieme a lui tanti lettori – di più, sostenitori – storici del giornale. (il manifesto)

Grandissimo e allegro, il 25 aprile di Milano non può essere guardato negli occhi da chi ha deciso da tempo, e già lo annunciava ieri anticipando «tensioni», che l’antifascismo è moneta scaduta e «cessate il fuoco» lo sfogo di una minoranza estremista, eventualmente violenta. (il manifesto)

Una decina di loro si è reso protagonista dell'episodio più violento della parata che anche quest'anno si è tenuta nell'anniversario della liberazione dal nazi-fascismo. Un gruppetto di ragazzini, che probabilmente nulla o poco conosce del conflitto israelo-palestinese, figuriamoci della festa del 25 aprile. (ilGiornale.it)