Festival del Cinema - La Calabria segreta di Frammartino conquista Venezia. “Il Buco” vince il premio speciale della giuria

«Grazie a chi ha creduto a questo salto nel buio, produttivo.

Frammartino, incredulo e felice, è salito sul palco per raccogliere il frutto più dorato del suo lavoro e ha ringraziato, emozionatissimo, tutti quelli che gli sono stati accanto in questa grande avventura.

Grazie a Doppio Nodo Double Bind, alla Calabria Film Commission, grazie a Rai cinema, ai miei compagni di viaggio, a Giovanna Giuliani che ha scritto questo film con me, grazie ad Antonio Larocca, grazie alla speleologia italiana che si prende cura del buio e di ciò che non ha forma. (LaC news24)

Su altre testate

Il premio più importante è sicuramente il ‘Premio Speciale della Giuria‘ ad un film che parla di Speleologia, in maiuscolo, assegnato nella serata finale. Altro premio per Il buco è il ”Green Drop Award 2021“. (La Scintilena)

Intorno abbiamo molta luce, molte immagini luminose e seducenti; d’altronde si sa, questa luce è molto più accattivante. Anche alla Calabria film commission, al tempo guidata da Giuseppe Citrigno, che, per la realizzazione de Il buco, ci ha davvero e grandemente sostenuto». (Quotidiano del Sud)

Il film arriva dopo 11 anni di assenza (il suo ultimo lavoro è stato Le quattro volte) E' stato Bong Joon-ho che ha incoronato il film del regista che racconta l'avventura degli speleologi piemontesi che nel 1961 esplorarono l'abisso del Bifurto nel comune di Cerchiara di Calabria (ABMreport)

Tempo di lettura 2 Minuti. «Il Leone stretto tra le mani di Michelangelo Frammartino è l’immagine della Calabria che vogliamo: resistente, poetica, capace ancora di vedere nel buio la luce del proprio coraggio». (Quotidiano del Sud)

Lo afferma, in una nota, Gianvito Casadonte, direttore artistico della Calabria Film Commission. Una soddisfazione enorme per Caulonia, orgogliosa di annoverare un artista come Frammartino tra i suoi figli migliori. (Corriere della Calabria)

Ed esattamente sono due, il primo premio è la pellicola d’oro a Luca Massa, operatore speleologo per le riprese del film che rievoca la straordinaria impresa del Gruppo Speleologico Piemontese torinese che, nel 1961, scoprì l’abisso del Bifurto una delle grotte più profonde del mondo. (La Riviera)