Coronavirus, in Liguria 460 nuovi casi. Aumentano ricoveri ordinari e in terapia intensiva

Sono infatti 460 i nuovi positivi al Covid-19, a fronte di 4.327 tamponi molecolari effettuati nelle ultime 24 ore (oltre ai 9.999 tamponi antigenici rapidi) pari al 10,63%.

Si registrano anche due morti, una donna di 66 anni a Spezia e un uomo di 79 a Sestri Levante.

Nella provincia di Imperia i nuovi contagiati sono stati 75, in quella di Savona 36, 295 nel genovese e nello spezzino 50.

Continuano a crescere anche oggi i numeri del Covid in Liguria, col tasso di positività rispetto ai test molecolari analizzati sopra al 10%. (SavonaNews.it)

La notizia riportata su altre testate

Intanto in base ai flussi Alisa-Ministero della Salute con 4327 in più, giungono a 1.803.067 i tamponi molecolari effettuati, mentre sono 1.168.387 i tamponi antigenici rapidi (9999). Sono 128 i casi in Asl 4 e 21 gli ospedalizzati nell’area del Tigullio. (Levante News)

Aumentano anche i ricoverati, mentre il presidente della Regione Toti annuncia che le vaccinazioni alla settimana raddoppieranno. Gli attuali positivi. Gli attuali positivi sono 5.329 in Liguria (226 in più) con 232 nuovi guariti. (La Nazione)

Coronavirus, il bollettino nazionale 26 novembre 2021 Le persone positive residenti in Liguria, ma fuori regione, sono 71, mentre sono in fase di verifica 169 tamponi. (GenovaToday)

Per quanto riguarda il vaccino Astrazeneca e Johnson & Johnson, invece, dal 27 dicembre 2020 ad oggi sono state somministrate 50.996 dosi. Sono 460 i nuovi positivi al Covid-19 oggi in Liguria, a fronte di 4218 tamponi molecolari effettuati nelle ultime 24 ore, ai quali si aggiungono altri 12162 tamponi antigenici rapidi. (IVG.it)

Imperia 817 (+60). Casi per provincia di residenza. (SanremoNews.it)

Per questo stiamo adottando le necessarie contromisure, sperando sempre che questo trend non peggiori ulteriormente». «Negli ultimi giorni siamo tornati a un ritmo medio di 5 nuovi ricoveri al giorno, non compensati dalle dimissioni, e sono ricominciati a crescere in pazienti in terapia intensive. (La Stampa)