La nuova sfida della Chiesa: vivere in armonia tra modernità e culture ancestrali

Da questo percorso di memoria, riconciliazione e guarigione scaturisce la speranza per la Chiesa, in Canada e in ogni luogo.

Città del Vaticano – “Recuperare l’armonia, che è più di un equilibrio, è un’altra cosa; recuperare l’armonia tra modernità e culture ancestrali, tra la secolarizzazione e i valori spirituali.

In questo senso, in Canada è stato intrapreso un percorso per scrivere una nuova pagina del cammino che da tempo la Chiesa sta compiendo insieme ai popoli indigeni. (Il Faro online)

Ne parlano anche altri giornali

E lo è stato nella frontiera oggi più avanzata e organizzata del secolarismo che pialla ogni identità. Il globalismo, si sa, è parente stretto del secolarismo, che nella sua forma radicale ci espropria delle nostre radici (Avvenire)

«In Canada ho sentito gli schiaffi del dolore di quella gente. Dopo la memoria, il secondo passo del nostro cammino è stato quello della riconciliazione», il riferimento alla seconda tappa, a Québec , nella parte orientale. (Famiglia Cristiana)

Tutto questo con la consueta capacità umana di empatia, di ascolto, di vicinanza, senza schermi e autodifese. Un viaggio delicato, all’insegna della vergogna e del dolore di ciò che è potuto accadere per opera anche di cristiani. (Famiglia Cristiana)

Il riferimento è stato “la figura dell’albero, centrale nella vita e nella simbologia dei popoli indigeni”. Dai popoli indigeni del Canada un esempio per tutti. Anche in Canada, conclude, questo è un binomio-chiave, è un segno dei tempi: giovani e anziani in dialogo per camminare insieme nella storia tra memoria e profezia (Valledaostaglocal.it)

Una Chiesa che è vicina ad ogni bisognoso, senza esitazioni, senza dubbi, senza remore, senza ostacoli. Tante le immagini che hanno catturato il pellegrinaggio penitenziale di Francesco nella terra degli indigeni. (Vatican News - Italiano)

Reuters. Ci sono stati "momenti dolorosi", ammette Francesco, ma "si doveva mettere la faccia davanti a dolori e peccati". (Avvenire)