Migranti, il Papa ai vescovi ungheresi: "La diversità fa sempre paura ma niente chiusure"

E poi, la quarta vicinanza: vicinanza al santo popolo fedele di Dio.

Guardando a quella storia, storia passata, fatta di martirio e di sangue, possiamo incamminarci verso il futuro con lo stesso desiderio dei martiri: vivere la carità e testimoniare il Vangelo.

Di seguito il testo completo del discorso pronunciato dal Papa ai vescovi ungheresi:. Cari fratelli nell’Episcopato, buongiorno!

La diversità fa sempre un po’ paura perché mette a rischio le sicurezze acquisite e provoca la stabilità raggiunta

Ma sempre bisogna tenere insieme, nella vita della Chiesa, queste due realtà: custodire il passato e guardare al futuro. (Il Faro online)

Ne parlano anche altre testate

Circondato da fronti impegnati nelle “lotte per la supremazia”, il Papa esorta la Slovacchia a continuare a essere un esempio, a riaffermare il suo “messaggio di integrazione e di pace” (LaPresse)

Lasciata Casa Santa Marta, il Santo Padre si è trasferito in auto all’aeroporto di Fiumicino da dove, alle 6, a bordo di un A320 dell’Alitalia è partito alla volta di Budapest, dove atterrerà alle 7,45. (Corriere Cesenate)

(LaPresse) – Dopo la caduta del governo di Kabul e il ritiro delle truppe Nato, anche il carcere di Bagram, la ‘Guantanamo dell’Afghanistan’ è passata in mano ai talebani spesso al centro di polemiche e accuse di tortura e abusi sui detenuti quando era sotto il controllo degli Stati Uniti e dell’ex governo afghano. (LaPresse)

Risponde Orban su Facebook: «Ho chiesto a Papa Francesco di non lasciare che la Ungheria cristiana perisca». Parla, Papa Francesco, di rigurgiti antisemiti, di «minaccia che ancora serpeggia in Europa», una «miccia da spegnere», e chiede al Vecchio Continente di ritrovare le «radici cristiane». (ilGiornale.it)

In un mondo che “ha bisogno di porte aperte”, il Papa Bergoglio consegna alla comunità ebraica di Bratislava la sua promessa: “Siamo uniti nel condannare ogni violenza, ogni forma di antisemitismo, e nell’impegnarci perché non venga profanata l’immagine di Dio nella creatura umana” (LaPresse)

Perseguitata da due regimi, eppure resiliente e fiera: è a questa gente che Papa Francesco si rivolge, recandosi nel luogo più sacro, dove un lungo muro nero porta incisa la scritta ‘Ricorda’, in ebraico e in slovacco. (LaPresse)