Egitto, Messa: Attenzione su Zaki è tenere viva memoria Regeni

Bologna, 16 set.

(LaPresse) – “Tenere accesa l’attenzione su Patrick Zaki equivale anche a tenere viva la memoria su Giulio Regeni e chiedere verità e giustizia.

Lo ha dichiarato la ministra dell’Università e della Ricerca, Maria Cristina Messa, tramite un videomessaggio inviato in occasione della seduta di laurea del Master europeo in studi di genere e delle donne, il corso di studi dell’ateneo di Bologna, a cui è iscritto Patrick Zaki, lo studente egiziano detenuto in Egitto dal febbraio 2020

La ricerca e il sapere si nutrono di verità e giustizia: siamone sempre consapevoli”. (LaPresse)

Su altre fonti

«Il governo italiano dia seguito alla volontà di Senato e Camera e si attivi per il conferimento a Zaki della cittadinanza italiana» La prima udienza si è svolta oggi dopo un anno e sette mesi di detenzione preventiva dello studente. (Domani)

A causa dell’inflazione altissima in Egitto soprattutto negli anni passati, ormai 100-500 sterline egiziane valgono tra 5 e 27 euro La prima udienza si è tenuta nella città di Mansura. (Giornale di Sicilia)

In Egitto, infatti, le indagini possono prolungarsi fino a due anni. Zaki, però, è stato interrogato per la prima volta a luglio, a 17 mesi dall’arresto, la seconda 4 giorni fa. (Radio Popolare)

Non a caso, l’Egitto ha avviato la propria «strategia nazionale per i diritti umani»: un programma di ampio respiro per rafforzare il rispetto dei diritti umani, politici, personali e in campo economico-imprenditoriale. (Avvenire)

Poteva andare peggio, Zaki poteva essere condannato a 5 anni senza replica, come accaduto a giugno al connazionale Ahmed Samir Santawy. Ma poteva andare pure meglio, ammettono quelli che erano presenti all’udienza lampo, 5 minuti, appena il tempo di replicare affermando la propria innocenza. (Il Piccolo)

Un saluto anche ai due diplomatici italiani venuti dal Cairo per monitorare l'udienza assieme a due colleghe di Germania e Canada, intervenute su iniziativa italiana. Una presenza-pressione analoga a quella esercitata in tutte le precedenti udienze sul rinnovo della custodia cautelare dal febbraio dell'anno scorso. (ilmessaggero.it)