VENETO IN ZONA. BIANCA BERTIN: ORA SOSTEGNO ALL’OCCUPAZIONE”

Restano ancora ferme, invece, le discoteche: “Seguiamo l’evoluzione della situazione, l’auspicio è che anche per questo settore possa arrivare presto la svolta”, conclude Bertin

PATRIZIO BERTIN “UNA VITTORIA DEI VENETI, ORA SI SOSTENGA L’OCCUPAZIONE”. Con il ritorno dal 7 giugno del Veneto ufficialmente in zona bianca, molte attività commerciali potranno ripartire, dalla ristorazione alle cerimonie ed eventi. (Padova News)

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Sono in zona bianca invece Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Molise, Sardegna, Umbria, Veneto.Non ci sono più regioni in area rossa o arancione, quindi, e questase i dati del prossimo monitoraggio si rivelassero favorevoli. (AndriaViva)

Una mezzanotte diversa eppure familiare in Italia, quella del primo coprifuoco alle ore 24 dell’era Covid nelle regioni gialle, sempre meno. Viene citata la lite di alcuni giorni fa a Campo de Fiori, nel cuore della movida e del centro di Roma (Metropolis)

Nelle zone bianche, oltre a nessun coprifuoco, è possibile stare al tavolo all’interno fino a 6 persone e tavolate libere all’aperto. E in zona bianca scatta anche la possibilità di andare a trovare parenti e amici in sei persone (oltre ai figli minori) (Rieti Life)

Il coprifuoco si riduce nelle zone gialle dove si rientra a casa dalla mezzanotte, mentre nelle regioni italiane in zona bianca è sparito del tutto e non ci sono più limiti al rientro a casa.Per i giovani è una liberazione dopo un inverno passato tra le quattro mura domestiche impossibilitati a vivere il loro tempo di giovinezza, ma ora avranno modo di riguadagnare il tempo perduto. (Sputnik Italia)

Il desiderio di tornare alla normalità è grande e il calendario delle riaperture viaggia spedito. Entro il 21 giugno tutta l’Italia dovrebbe diventare zona bianca con la sola eccezione della Valle d’Aosta, dove per raggiungere l’agognato traguardo occorrerà attendere la settimana successiva. (La Nuova Ferrara)

Accadrà lunedì 14 giugno, se verranno confermati i dati sull’incidenza dei contagi inferiore a 50 casi ogni 100 mila abitanti (adesso il Piemonte è a 28) o il 21 giugno, data nazionale di cancellazione del divieto, a prescindere dai colori. (La Fedeltà)