I perché dell'annullamento del processo-Regeni

Secondo l’ordinamento italiano, gli imputati che non siano a conoscenza delle loro accuse, non possono essere giudicati.

A questo punto, scrive Il Post, la vicenda giudiziaria deve ripartire dall’udienza preliminare, per dimostrare che gli imputati siano effettivamente a conoscenza del processo

Secondo il Gup, il caso era abbastanza notorio per poter giudicare valida la notifica, ma il tribunale ha deciso di annullare il processo. (TIMgate)

La notizia riportata su altre testate

L'amarezza della famiglia del ricercatore friulano. cronaca. Il provvedimento è legato all'assenza in aula degli imputati, dunque le carte devono tornare al giudice che aveva ordinato il rinvio a giudizio. (TGLA7)

Quello di cui è stato vittima Giulio Regeni è una tragedia che non si può dimenticare, una ferita che ti si attacca alla pelle come un male incurabile. Per una sentenza “ineccepibile e ovvia”, che non viene però accettata dalla stampa italiana. (Il Riformista)

A Roma c’è un giudice che non legge i giornali, ma gli atti; e scopre che i quattro accusati dell’uccisione del povero giovane, non solo non c’è prova che siano personalmente loro, ma, in punta di diritto, nemmeno sanno di essere accusati. (Soverato Web)

Adesso lo scenario è cambiato e l’ostacolo è stato sollevato dalla III corte d’assise che non se l’è sentita di aprire il processo in assenza degli imputati. A quel punto il processo piomberà in una sorta di limbo, sospeso sine die, in attesa che l’Egitto decida diversamente di fronte alle nuove richieste da reiterare ogni anno. (Corriere della Sera)

È stato fermato, dunque, il processo di Roma al generale e ai tre colonnelli dei servizi segreti egiziani accusati della barbara uccisione di Giulio Regeni. Sarebbe stata (sarà, speriamo) la prima volta, a memoria, di un processo in Italia a funzionari di un governo straniero. (Avvenire)

Eppure nessun esponente di governo o leader di partito ha sentito l’esigenza di prendere posizione sull’azzeramento del processo: un silenzio difficile da comprendere, che costituisce un segnale preoccupante. (La Repubblica)