Nucleare Iran: Germania, Francia e Uk contro le violazioni di Teheran

Alla luce delle pericolose escalation in corso in Medio Oriente, preservare l’accordo è ora più importante che mai”.

Mosca, nonostante i ringraziamenti ricevuti dai tre ministri degli Esteri, condanna la loro decisione affermando che una mossa del genere rischia di provocare “una nuova escalation”.

Spiegazioni simili a quelle date anche dal suo omologo tedesco, Heiko Maas, che su Twitter ha scritto: “Il nostro scopo è chiaro. (Il Fatto Quotidiano)

Su altre testate

"L'obiettivo non è imporre di nuove sanzioni, ma risolvere problemi legati all'implementazione dell'accordo" e "in particolare trovare soluzioni per riportare (l'Iran) al pieno rispetto nel quadro di questo accordo". (AGI - Agenzia Italia)

È successo dopo che Gran Bretagna, Francia e Germania hanno sollevato dei dubbi sull’accordo relativo al nucleare stilato nel 2015. Lo sostiene il Presidente dell’Iran, il quale ha chiesto anche pubbliche scuse dagli States per l’uccisione di Soleimani. (NewNotizie)

Accordo nucleare iraniano: cronologia. Nel 2015, Regno Unito, Germania, Cina, Russia, Stati Uniti, Francia e Iran hanno annunciato il raggiungimento di un accordo sul programma nucleare iraniano che prevede la revoca delle sanzioni contro Teheran in cambio di vincoli sui progetti nucleari iraniani. (Sputnik Italia)

Il che può portare a nuove sanzioni, questa volta delle Nazioni unite, nel giro di cinque settimane. I Paesi europei hanno in un primo momento cercato di salvare l’intesa. (La Stampa)

Nell’immediato Iran e Libia sono di tutta evidenza le due sfide maggiori su cui testare la credibilità della proiezione internazionale della Ue. La Libia è troppo vicina e importante perché la Ue si possa permettere di affidarla solo a Russia e Turchia. (L'HuffPost)

I tre paesi hanno affermato di agire per evitare una crisi per la proliferazione nucleare che peggiori le attuali tensioni in Medio Oriente. I tre paesi hanno dichiarato di volere ancora che l’accordo nucleare con Teheran abbia successo e di non stare aderendo a una campagna di “massima pressione” da parte degli Stati Uniti. (Business Insider Italia)