Operazione da record al Niguarda: tolto tumore con chirurgia senza cicatrici

Le pinze del robot, inserite tramite delle micro-incisioni addominali sono state usate anche per rimuovere il tumore che si era infiltrato e raggiungeva il cuore

Intervento da record all’ospedale Niguarda di Milano: un tumore al rene, esteso fino al cuore e lungo oltre 20 centimetri, è stato rimosso su una paziente di 83 anni con chirurgia senza cicatrici, cioè senza aprire addome e torace, grazie all’uso combinato di un robot e di una cannula aspira-tumore, inserita da una vena del collo. (L'HuffPost)

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L'intervento record è durato 9 ore e ha visto alternarsi al tavolo operatorio l'équipe degli urologi e quella dei cardiochirurghi. L'équipe dell'ospedale Niguarda di Milano ha rimosso con un robot chirurgico e una speciale cannula aspirante un tumore al rene lungo oltre 20 centimetri ed esteso fino al cuore scegliendo la via della chirurgia 'senza cicatrici'. (ilmessaggero.it)

Le pinze del robot, inserite tramite delle micro-incisioni addominali sono state usate anche per rimuovere il tumore che si era infiltrato e raggiungeva il cuore Urologi e cardiochirurghi hanno studiato una tecnica mininvasiva ad hoc, per rimuovere il cancro del rene che dalla vena renale aveva infiltrato completamente la vena cava, per poi risalire fino all'atrio destro del cuore. (La Repubblica)

«Anche dopo l'intervento chirurgico, non è raro che il carcinoma renale si ripresenti. Complessivamente la recidiva dopo la chirurgia interessa circa il 30% dei casi totali e questa percentuale è ancora più alta se si prendono in esame esclusivamente casi classificati a rischio intermedio o alto. (Corriere della Sera)

L'operazione è durata 9 ore. Niguarda, asportato tumore al rene grazie a robot-chirurgo. (Rai News)

Intervento da record all’ospedale Niguarda. «È la prima volta al mondo che si tenta un intervento del genere», come precisa il Niguarda in una nota. (Corriere Milano)

Una tecnica 'su misura' per un intervento delicato e complesso: il tumore dalla vena renale aveva infiltrato completamente la vena cava per risalire fino all'atrio destro del cuore. Lo hanno fatto senza aprire né torace né addome, in maniera mininvasiva, scegliendo la via della chirurgia 'senza cicatrici' per una paziente fragile. (La Stampa)