Rifiuta per due volte un lavoro stabile, i giudici le tolgono l’assegno di mantenimento del padre

Per la Cassazione non è colpa sua se non è ancora indipendente, “è appena diventato maggiorenne” e “non c’è prova che il lavoro offertogli dal padre e rifiutato sia conforme alle sue attitudini e aspirazioni”

Il padre, avvocato, le offrì il primo lavoro come segretaria nello suo studio legale: in quell’occasione rinunciò dicendo che voleva fare la cameriera.

L’iscrizione fu effettuata dopo la sentenza del Tribunale che aveva estinto il suo diritto al sostegno economico. (Il Fatto Quotidiano)

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Poco dopo, però, la ragazza rifiutò anche un contratto a tempo indeterminato proprio come cameriera e il padre, spazientito, aveva smesso di pagarle l'assegno mensile da 300 euro. Tempi duri per i neet, i giovani che non studiano e non lavorano, specialmente se figli di genitori divorziati. (leggo.it)

Il neo-maggiorenne, infatti, andava male a scuola, anche in condotta, e si era ritirato dal quarto anno per non essere bocciato. La Cassazione ha comunque respinto la richiesta del ragazzo di vedersi aumentare l'assegno mensile (corriereadriatico.it)

La Corte di Cassazione ha respinto il reclamo di una giovane che voleva riavere l’assegno mensile di mantenimento dal padre. Figlia rifiuta due lavori: cosa hanno stabilito i giudici dando ragione al padre. (QuiFinanza)

In questa puntata di Due di denari Parliamo di lavoro e partiamo proprio da questa notizia. Si è svolto ieri all'Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola Nobìlita Festival, Festival della cultura del lavoro. (Radio 24)

Si è regolato come la legge sul reddito di cittadinanza: chi rifiuta il lavoro perde il reddito Questa vicenda è diversa: mi pare un caso limite, che ha a che fare più che altro con la disgregazione di una famiglia e la rottura totale dei rapporti. (Il Piccolo)

E poi non è colpa sua se non è ancora indipendente dato che "è appena diventato maggiorenne" e "non c'è prova che il lavoro offertogli dal padre e rifiutato sia conforme alle sue attitudini e aspirazioni" Ora la Cassazione ha respinto il suo reclamo per riavere dal padre l'assegno mensile di 300 euro: per i giudici la mancata indipendenza economica è "esclusivamente sua colpa". (Telefriuli)