Camionisti stranieri senza obbligo del Green Pass - TrasportoEuropa

Una soluzione favorevole al mondo dell’industria e del commercio, perché evita un blocco dell’autotrasporto internazionale e quindi delle esportazioni, ma che non piacerà agli autotrasportatori italiani, che invece chiedono da tempo che l’obbligo sia esteso anche agli autisti stranieri per evitare distorsioni alla concorrenza.

Nel pomeriggio del 14 ottobre 2021, appena poche ore prima dell’entrata in vigore dell’obbligo di certificazione verde Covid-19 (Green Pass), i ministeri della Salute e del Mims (Trasporti) hanno diffuso i chiarimenti sul suo obbligo da parte degli autisti dei veicoli industriali esteri che operano in Italia. (TrasportoEuropa)

La notizia riportata su altre testate

I vaccini riconosciuti e approvati dall’Agenzia Europea del farmaco e dall’Agenzia Italiana del Farmaco sono Pfizer-BioNTech, Moderna, Vaxzevria ex AstraZeneca e Johnson&Johnson. Ai camionisti e autisti stranieri senza Green Pass o vaccinati con sieri non riconosciuti in Italia sarà permesso il transito e la sosta. (Il Riformista)

Ma questa restrizione ha scoraggiato molti trasportatori comunitari a andare verso la Gran Bretagna, ritenendo questo servizio sconveniente dal punto di vista economico, anche perché spesso mancano i carichi di ritorno. (TrasportoEuropa)

Da questo punto di vista, a correre più rischi potrebbero essere i portuali (40% di non vaccinati), ma anche gli autotrasportatori (il 30% non sarebbe vaccinato, stando alla stima fornita da Conftrasporto-Confcommercio). (Il Sole 24 ORE)

«Nessuna polemica – premette -, ma la constatazione di una situazione esplosiva: domani, venerdì 15 ottobre, non sappiamo chi si presenterà al lavoro, perché il decreto ci permette di sapere solo chi ha il Green Pass. (Nordest24.it)

Ora si scopre che la normativa sul lasciapassare obbligatorio fa pure figli e figliastri del lavoro. Foggia, 15/10/2021 – (nicolaporro) Non bastava mica la farsa del green pass che vale pure col tampone scaduto. (StatoQuotidiano.it)

D'Arcangelo ha percorso tutte le tappe del trasporto, dall'esordio come padroncino, avvenuto alla fine degli Anni Sessanta, alla guida di un'impresa che offre servizi logistici integrati. Il 13 ottobre è morto a Modena all’età di 76 anni Nicola D’arcangelo, uno dei nomi più noti nell’autotrasporto abruzzese e, a livello nazionale, nel trasporto di merci voluminose, servizio di cui era specializzata la società che ha fondato e diretto, la Fas di Chieti. (TrasportoEuropa)