Seattle, sparatoria nella zona occupata dai manifestanti per i diritti degli afroamericani: ucciso un 16enne,…

La sicurezza della zona è gestita in autonomia dai manifestanti pacifici, ma negli ultimi 10 giorni vi si sono verificate quattro sparatorie.

Si tratta della quarta sparatoria negli ultimi dieci giorni in quella che era al’inizio una zona presidiata da manifestanti pacifici, ma che con il passare del tempo è sfuggita al controllo delle autorità.

La zona ribattezzata Capitol Hill Occupied Protest e autogestita dai manifestanti è stata creata sulla scia dell’uccisione di Floyd (Il Fatto Quotidiano)

Su altre fonti

Nella prima, il 20 giugno, un 19enne è stato ucciso e un 33enne ferito. La zona era stata occupata da centinaia di dimostranti pacifici, ma negli ultimi 10 giorni vi si sono verificate quattro sparatorie. (In Terris)

Nuova sparatoria a Seattle, morto un 16enne. La tragedia si è consumata presso la cosiddetta “Chop zone”, dove il gruppo si era riunito per alzare di nuovo la voce dopo quanto di sconcertante è avvenuto lo scorso 25 maggio. (Inews24)

Un ragazzo di 16 anni è stato ucciso e un altro di 14 anni è ricoverato in terapia intensiva dopo una sparatoria nella ‘Chop zone’ di Seattle la zona vicino al Congresso occupata dai manifestanti che protestano per la morte di George Floyd (infodifesa.it)

Gli scontri sono culminati con la polizia che ha abbandonato l'edificio nella zona e i manifestanti pacifici che hanno riempito gli spazi. “Quando è troppo è troppo” ha tuonato il capo della polizia di Seattle condannato l’accaduto. (Fanpage.it)

Oggi, Trump ha scritto su Twitter: "Gli agitatori, gli anarchici, i saccheggiatori e i 'manifestanti" si rifiutano ora di lasciare la zona 'Chop'. Seattle Looters, Agitators, Anarchists and “Protestors”, are now refusing to leave the “CHOP” Zone. (QUOTIDIANO.NET)

La zona dove è avvenuta la sparatoria, la quarta in dieci giorni in città, è vicina al Congresso ed è occupata dai manifestanti che protestano per l’uccisione del 46enne afroamericano, morto durante un fermo di polizia a Minneapolis il 25 maggio scorso. (Il Riformista)