Francia: sciopero insegnanti contro la gestione della scuola

Giovedì mattina le scuole a Parigi e nel resto del paese transalpino hanno offerto un quadro contrastante, con alcune completamente chiuse a causa dello sciopero insegnanti, alcune parzialmente aperte e altre funzionanti normalmente.

I sindacati hanno affermato di aspettarsi la chiusura giornaliera di molte scuole e un gran numero di insegnanti, allo sciopero insegnanti secondo i sindacati avrebbero preso parte insegnanti per il 75% nelle scuole primarie e il 62% nelle scuole superiori. (Il Digitale)

Se ne è parlato anche su altre testate

Così il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi in merito alla mobilitazione nazionale indetta da sindacati, insegnanti, presidi e associazioni genitori francesi. Chi lavora oggi nella scuola non sta più svolgendo una professione bensì una missione all’insegna di un “si salvi chi può” imposto. (Tuttoscuola)

Chi lavora oggi nella scuola non sta più svolgendo una professione bensì una missione all’insegna di un “si salvi chi può” imposto. “La parola chiave è sicurezza – osserva Turi in un webinar organizzato da Orizzonte Scuola -. (UIL Scuola - La voce libera della scuola)

Negli ultimi sette giorni sono stati confermati complessivamente 331.775 casi tra gli studenti, ha aggiunto il ministero in un comunicato stampa, con i contagi moltiplicatisi nelle scuole con il diffondersi della variante Omicron (Orizzonte Scuola)

Ne abbiamo parlato con Enrico Riboni, nostro collaboratore e corrispondente dalla Francia Ascolta o scarica Al posto delle normali chirurgiche, verranno infatti fornite “almeno 5 milioni di mascherine FFP2” per gli insegnanti di scuola materna e “diverse migliaia” di sostituti “per far fronte alla crisi”. (Radio Onda d'Urto)

Con l'aumento dei contagi, a causa della variante Omicron, il governo è stato costretto a cambiare le misure anti-Covid tre volte in una settimana. Dal ritorno in classe dopo le vacanze di Natale, infatti, le scuole devono rispettare il nuovo protocollo sanitario: in caso di un positivo in classe, gli alunni devono sottoporsi a un tampone – antigenico o molecolare – nel momento in cui viene annunciato il caso e poi altri due test a due giorni di distanza ognuno, che devono certificare la negatività (Corriere TV)

I protocolli hanno tuttavia creato scompiglio e soffocato la gestione della crisi, portando diversi insegnanti (ma anche genitori) a opporsi alle norme anti-covid imposte nelle scuole, considerate ingestibili. (Ticinonews.ch)