“Senatrice, lei è ebrea?”, polemiche per la domanda del conduttore di Radio Anch’io

«Lo chiedo anche a lei così facciamo chiarezza. Lei è ebrea?». «Si sono ebrea ma lei lo chiede a tutti gli ospiti?». È iniziato così il botta e risposta nel corso della trasmissione di Rai Radio 1, Radio Anch'io, tra il conduttore Giorgio Zanchini e la senatrice di Fratelli d'Italia Ester Mieli. Tema della trasmissione le proteste degli studenti nelle università contro la guerra in Palestina. «Abbiamo iniziato la trasmissione con una studentessa che ha parlato di antisionismo - ha poi provato a spiegare Zanchini - e le ho chiesto: “non temete che la vostra protesta sfoci nell'antisemitismo?”». (La Stampa)

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Quando ho chiesto alla senatrice Mieli se fosse ebrea la mia intenzione era l’opposto di quella che mi si attribuisce». Giorgio Zanchini, lei conduce da anni in radio e tv, si aspettava questa levata di scudi contro di lei?«No, sono un moderato. (Corriere Roma)

Nella Rai che ogni giorno viene travolta da un nuovo caso – ieri, il conduttore di Radio1 Giorgio Zanchini che chiede in diretta alla senatrice FdI Ester Mieli se sia ebrea – la commissione parlamentare di Vigilanza si mostra concava e convessa, cambia atteggiamento a seconda del caso anche nel giro … (Il Fatto Quotidiano)

Nel caso si discuta di aborto, sarà o no importante sapere se chi parla è un cattolico Pro Vita? Nel caso si discuta di eutanasia, sarà importante o no sapere che chi parla è un militante radicale? Nel caso di discuta di diritti delle donne o di matrimoni combinati, sarà importante o no sapere che chi parla è un Imam? Compito del giornalista è porre qualsiasi domanda ritenga utile, fino a un millimetro prima che si configuri il reato di diffamazione. (ilGiornale.it)

Zanchini, scivoloni e amnesie dei maestrini rosso

Caro Franco, (Corriere della Sera)

Il balletto dei ditini alzati del mondo della politica contro uno dei pochi giornalisti televisivi italiani oggi in grado di proporre informazione e cultura con garbo, intelligenza e profondità, ovvero Giorgio Zanchini, giornalista Rai, ha reso per l’ennesima volta evidente la immensa pochezza del dibattito politico e del livello dei politici, mettendo in scena simultaneamente di questi il conformismo, la superficialità, l’ipocrisia, in taluni casi l’opportunismo. (L'HuffPost)

L’imprevedibile e capricciosa regia del caso sa far bene le cose: è significativo – un’autentica nemesi perla sinistra e il suo antico complesso di superiorità – che lo sgradevolissimo scivolone del conduttore Rai Giorgio Zanchini sia avvenuto proprio nelle ultime ventiquattro ore, alla vigilia della ricorrenza di oggi. (Liberoquotidiano.it)