Biennale e dintorni, cosa vedere a Venezia #7: ultima fermata, tra Cannaregio e San Polo

Untitled association vi accompagna alla scoperta delle iniziative che animeranno l’intensa settimana di apertura della 60ma Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, Stranieri Ovunque/Foreigners Everywhere, a cura di Adriano Pedrosa (vernice 17, 18 e 19 aprile, apertura al pubblico dal 20 aprile al 24 novembre 2024). Una serie di itinerari diffusi per tutta la città, giorno per giorno, pensati per professionisti del settore, conoscitori e appassionati d’arte, tra mostre, eventi e spazi imperdibili. (ExibArt)

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Il viaggio veneziano che ci conduce lungo le periferie del mondo attraverso un cammino esperenziale (per dirla in comunicazionese) non è un’immersione nella darkness profonda, piuttosto un pellegrinaggio tra il National Geographic etnoantropologico e l’avventura turistico emozionale. (ArtsLife)

Leggi tutta la notizia Artisti, certo. (Virgilio)

La 60ma Biennale di Venezia, nonostante l’apertura in competizione con la settimana del Design a Milano, ha attirato la consueta presenza di artisti, curatori, gallerie e collezionisti più o meno milionari, fra cui Della Valle e il suo yacht Altair. (Il Sole 24 ORE)

Lo yacht Odessa II del magnate Len Blavatnik - ex socio del colosso del petrolio Tnk-Bp acquisito da Rosneft, ora patron di Warner Music Group con la sua Access Industries, da tempo trasferito in Gran Bretagna, poi negli Stati Uniti - è rimasto attraccato quasi tutta la scorsa settimana alle Zattere, a pochi passi alla sede veneziana della Fondazione V-A-C finanziata da Leonid Mikhelson, patron di Novatek, importante gruppo russo del settore del gas, spazio e chiuso dall'inizio della guerra contro l'Ucraina. (Tiscali Notizie)

Biennale Arte, per l'inaugurazione a Venezia Una platea d'eccezione che, tra artisti, miliardari, collezionisti e curatori ha nobilitato l'evento e popolato - tra glamour e cultura - l'evento intestato al mondo dell'arte. (Secolo d'Italia)

Curatrice del Padiglione l’artista e gallerista Alia Al Farsi. Intitolata Malaz, ovvero santuario, l’esposizione raccoglie le opere di artisti contemporanei omaniti che riflettono lo spirito artistico e la diversità culturale dell’Oman. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)