Pestato e cacciato di casa per un debito di 60 euro: arrestati gli aggressori di Salvatore Abruzzese, ex attore di «Gomorra»

60 euro: a tanto ammontava il debito per una dose di droga non pagata, salito a 2.500 in un anno e costato un pestaggio a Salvatore Abbruzzese, 28 anni, noto per aver partecipato al film Gomorra nel 2007. I suoi creditori lo avrebbero inoltre costretto a lasciare la casa in cui abitava con sua madre, a Scampia: per l’episodio, che risale al luglio 2021, i carabinieri hanno arrestato Leopoldo Marino (39 anni) e Carmine Pandolfi (25) con le accuse di estorsione e lesioni aggravate dal metodo mafioso. (Open)

Ne parlano anche altri media

Sono stati costretti ad abbandonare l'abitazione dove vivevano, pur essendone legittimi proprietari. E' accaduto a Scampia, periferia di Napoli. (La Sicilia)

Shadow (Corriere del Mezzogiorno)

Arrestati I Carabinieri della Stazione di Napoli. Costrinsero un giovane di 27 anni a lasciare l'appartamento nel luglio delll'anno scorso. (Virgilio)

Salvatore Abbruzzese, 28 anni, noto al grande pubblico per aver interpretato il piccolo Totò nel film Gomorra, è stato pestato e costretto a lasciare il suo appartemento a Scampia per non aver saldato un debito da 60 euro con gli spacciatori, che dopo un anno ne pretendevano 2.500. (ilmessaggero.it)

A cura di Valerio Papadia L’attore di Gomorra cacciato di casa dalla camorra e picchiato sulla sedia a rotelle La vicenda risale al luglio dello scorso anno, mentre l’ex attore si trovava agli arresti domiciliari: per il fatto sono state arrestate due persone. (Fanpage.it)

L'inchiesta della Direzione distrettuale antimafia del capoluogo campano Secondo quanto ricostruito dalle indagini, dirette dalla Direzione distrettuale antimafia, i due uomini, Leopoldo Marino e Carmine Pandolfi, nel luglio 2021 si sono presentati più volte presso l’abitazione di un 27enne, allora sottoposto agli arresti domiciliari a Scampia, minacciandolo con il pretesto di ottenere la restituzione di un presunto debito contratto tempo prima, ma in realtà per costringere lui e la madre convivente a lasciare l’abitazione dove le due vittime risiedevano quali legittimi assegnatari. (Livesicilia.it)