Borsa: Europa chiude contrastata, inflazione Usa sotto stime non basta a dare fiducia -2-

D'altra parte gli investitori preferiscono essere prudenti e attendere l'annuncio ufficiale del Fomc, che si riunira' martedi' e mercoledi' prossimi.

Gli indici sono poi migliorati nel pomeriggio, dopo che e' stato annunciato che ad agosto non solo non ci sono state fiammate inflazionistiche, ma addirittura l'andamento dei prezzi al consumo e' stato inferiore alle attese.

Nel dettaglio l'incremento mensile e' stato dello 0,3%, contro attese per un +0,4%, quello annuo del 5,3%, contro attese rispettivamente del 5,4%. (Borsa Italiana)

Se ne è parlato anche su altri media

Su base mensile, il dato è cresciuto dello 0,3%, meno del +0,4% stimato e in rallentamento rispetto al +0,5% di luglio. Escluse le componenti più volatili rappresentate dai prezzi dei beni energetici e alimentari, l'indice dei prezzi al consumo core è salito del 4% su base annua, meno del +4,2% atteso e meno anche del +4,3% di luglio. (Finanzaonline.com)

Sono inoltre andate bene le Amplifon (+3,2%), dopo il calo della vigilia, mentre hanno battuto la fiacca le banche. E' in rialzo il petrolio, anche se sotto I massimi di giornata: il wti, contratto di ottobre, passa di mano a 70,65 dollari al barile, in progresso dello 0,22% (Borsa Italiana)

Bene anche molti petroliferi, tra cui Lundin (+4,3%) e Polski Koncern (+3,8%), col greggio che sale (wti +0,6%) a 70,8 dollari al barile. Nell'estrattivo titoli in rosso, a cominciare da Anglo American (-2,6%), nell'acciaio, dove si registrano perdite, picco in basso per Evraz (-3%) (La Gazzetta del Mezzogiorno)

Nel mese di agosto le nuove assunzioni del settore privato sono state 241 mila, cifra record. Cede un decimo l’inflazione USA nel mese di agosto, facendo probabilmente tirare un grosso sospiro di sollievo alla Fed. (Ekonomia.it)

Escluse le componenti più volatili rappresentate dai prezzi dei beni energetici e alimentari, l'indice dei prezzi al consumo core è salito del 4% su base annua, meno del +4,2% atteso e meno anche del +4,3% di luglio. (Yahoo Finanza)

Il capo della banca centrale Usa Jerome Powell, come la presidente della Bce Christine Lagarde, è convinto che le attuali tensioni rientreranno. Il dato del mese scorso dell'inflazione mette probabilmente meno pressione alla Fed, ma non ne cambierà la rotta e non indurrà le colombe a pretendere di temporeggiare ancora prima di avviare il processo di normalizzazione (ilGiornale.it)