Jugoslavia, italiani cattiva gente. Su eccidi, devastazioni e rastrellamenti un patto del silenzio arrivato fino a oggi

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Più di 140 storici (tra cui Giovanni De Luna, Amedeo Osti Guerrazzi, Paolo Pezzino e moltissimi Enti, dall’Istituto Nazionale Ferruccio Parri alla Società degli storici di Lubiana) hanno sottoscritto l’appello promosso da Eric Gobetti e rivolto al Presidente della Repubblica perché finalmente si esprima «una netta condanna» e «una presa di distanza radicale» da quanto accadde a partire dalla primavera del 1941. (La Stampa)

Se ne è parlato anche su altri giornali

L'occupazione italiana della Jugoslavia 1941-1943", realizzata dal Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali - Dispes dell'Università di Trieste assieme all'Istituto nazionale Parri ed all'Istituto regionale per la storia della resistenza e dell'età contemporanea nel Friuli Venezia Giulia. (Friuli Sera)

“Ci raccontiamo sempre che siamo stati vittime della Seconda guerra mondiale, ma c’è anche un’altra parte che dobbiamo ricordare: quella in cui siamo stati carnefici”. (il Dolomiti)

L'invasione nazi - fascista alla Jugoslavia: la guerra criminale che l'Italia nasconde (Di martedì 6 aprile 2021) Il 6 aprile 1941 segna una fondamentale tappa nelle politiche di aggressione che caratterizzarono il regime fascista. (Zazoom Blog)

È il 6 aprile 1941: con le bombe sganciate dalla Luftwaffe su Belgrado inizia l’attacco delle forze dell’Asse alla Jugoslavia. Il 6 aprile 1941 gli eserciti di Italia, Germania e Ungheria attaccavano simultaneamente il Paese. (Il Piccolo)

Le condizioni di detenzione e il sovraffollamento erano tali che anche qui, di stenti e di malattie, come la dissenteria, i morti furono centinaia.Lo Stato italiano non ha mai riconosciuto i crimini commessi e iniziati ottant’anni fa in Jugoslavia La provincia di Lubiana venne annessa, fino all’8 settembre, al Regno d’Italia. (Il Messaggero Veneto)

Iniziò così l’occupazione della Jugoslavia che non solo completò l’aggressione del regime ai Balcani, iniziata nel 1939 in Albania e seguita nel 1940 in Grecia, ma rappresentò il correlato storico-politico del «fascismo di frontiera» emerso negli anni Venti con lo squadrismo e sintetizzato nei suoi obiettivi da Mussolini nella visita a Pola del 22 settembre 1920: «Di fronte ad una razza come (Il Manifesto)