Le ragioni dei dimaiani: “Il futuro è da costruire, ma restare con Conte ormai era impossibile”

Su tutto, però, prevale un senso di euforia, l'entusiasmo per essere finalmente usciti da un recinto, ormai troppo stretto.

A tutto questo, però, si penserà da domani, o da oggi per chi leggerà questo articolo quando, dopo il giorno più lungo degli uomini di Di Maio, ormai le cene saranno terminate

Il futuro, però, ammettono i Dimaiani, è tutto da costruire.

Le ragioni dei dimaiani: “Il futuro è da costruire, ma restare con Conte ormai era impossibile” Dopo la rottura di Luigi Di Maio con il Movimento 5 Stelle, nelle cene dei parlamentari che hanno deciso di seguire il ministro degli Esteri si respira una clima di sollievo per il divorzio dal leader del M5S Giuseppe Conte (Fanpage.it)

Se ne è parlato anche su altre testate

Tra le ipotesi sul campo, come ricordato da Libero, c'è anche quella di star fermo un giro Una mossa strategica che gli permette di avere più libertà politica ma anche di poter tentare il tris in Parlamento. (Liberoquotidiano.it)

Ecco quanti sono pronti a seguire il ministro di Lorenzo De Cicco. Luigi Di Maio con la viceministra Laura Castelli (ansa). I numeri in Parlamento: la geografia attuale del Movimento conta 72 senatori e 155 deputati. (la Repubblica)

Oggi al Senato, intanto, si gioca l’ennesimo braccio di ferro tra Conte e Draghi proprio sulla risoluzione sull’Ucraina che è il fulcro del match con Di Maio. Oggi la minaccia di espulsione incombe addirittura su un ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, ma per il motivo esattamente opposto: troppo atlantista. (Quotidiano del Sud)

D’altronde, parole sue, «non sono io, oggi, quello che deve spiegare le ragioni di un gesto irresponsabile…» Ecco qua, abbiamo votato la risoluzione sull’Ucraina, rimaniamo dentro il governo Draghi, non facciamo problemi di poltrone… Invece Luigi, lui sì che da oggi avrà tante cose da spiegare. (Notizie - MSN Italia)

Egli si troverà per forza risucchiato nel radicalismo d’opposizione dell’ex grillino ma da lui sempre vezzeggiato Alessandro Di Battista, che ha dato dell’”ignobile” all’ ex fraterno amico Di Maio. I quali -guarda caso- da quando hanno avuto cognizione del blitz atlantista di Di Maio hanno smesso, o quasi, di minacciare crisi, disimpegno o altro ancora (Start Magazine)

Nel maggio 2018, dopo la vittoria alle elezioni, il Movimento 5 Stelle aveva puntato sul nome di Conte, grazie proprio a Di Maio e su suggerimento di Alfonso Bonafede. E conquistò la platea citando Stefano Rodotà e ammettendo di non aver votato il Movimento 5 Stelle. (Fanpage.it)