Inflazione Usa sale al 5%, è l’aumento più forte dal 2008

Oggi la Banca centrale europea ha alzato le stime d’inflazione per il 2021 e 2022.

Le nuove stime danno un tasso d’inflazione a 1,9% per il 2021, 1,5% per il 2022 e 1,4% per il 2023

La ripresa dell’economia e il combinato disposto di politiche monetarie ultra espansive e sostegni pubblici all’economia rischiano infatti di surriscaldare i prezzi al consumo.

Su base annua i prezzi al consumo sono cresciuti del 5%, anche in questo caso sopra il 4,7% su cui scommetteva il mercato. (Il Fatto Quotidiano)

Su altri giornali

L’inflazione infatti nell’Eurozona dovrebbe «aumentare ulteriormente nella seconda parte dell’anno e poi rallentare», ha sostenuto Christine Lagarde. Fornito da Corriere della Sera La presidente della Bce Christine Lagarde. (Notizie - MSN Italia)

La Bce mantiene la «mano ferma» sullo stimolo all’economia dell’Eurozona, come ha detto ieri la presidente Christine Lagarde al termine del consiglio direttivo. Ieri Lagarde ha detto che il consiglio direttivo non ha discusso il post Pepp: «Troppo presto, non è necessario farlo adesso». (Milano Finanza)

Perché oltre ai simbolici 3 punti della vittoria, Christine Lagarde ha dovuto digerire anche tre volti contrari a questo sviluppo inatteso del Pepp. Stando a fonti non smentite, tre membri del board avrebbero infatti votato contro. (Money.it)

Il nuovo quadro deve migliorare il coordinamento delle politiche fiscali nazionali all'interno della zona euro, proprio come sta facendo il blocco con il New Generation Eu Fund, e deve avere flessibilità al di là degli stabilizzatori automatici e delle misure di emergenza. (Yahoo Finanza)

13.51 Comunicato BCE “Nella riunione odierna il Consiglio direttivo ha deciso di confermare l’orientamento molto accomodante della sua politica monetaria. 14.36 PEPP Gli acquisti di PEPP continueranno ad essere “significativamente più alti” rispetto a prima nel prossimo trimestre. (Money.it)

Il punto è che la pandemia ha accelerato anche negli Usa la digitalizzazione dell’economia e molti cambiamenti sul mercato del lavoro sono strutturali, perciò alcuni posti di lavoro non torneranno mai più E quindi alla prossima riunione del Comitato di politica monetaria del 16 giugno non cambierà nulla. (Corriere della Sera)