La rabbia delle palestre piacentine: "Green Pass assurda penalizzazione"
Fermare ogni persona per chiedere il Green Pass è assurdo
La notizia del “Green Pass” obbligatorio – a partire dal 6 agosto – per svolgere attività fisica al chiuso ha lasciato a dir poco perplessi i titolari di palestre, piscine e centri sportivi piacentini.
Noi siamo a favore dei vaccini ma ci doveva essere concesso più tempo.
La categoria, dopo mesi di chiusura e ripartenze a singhiozzo, non ci sta. (Libertà)
La notizia riportata su altri giornali
Secondo quanto stabilito l’ingresso a impianti sportivi (stadi o palazzetti) necessiterà di certificato vaccinale mentre per la capienza si passerà dal 25% al 50% in zona bianca all’aperto mentre 25% al chiuso. (Calciomagazine)
Serena Marrone, del ristorante “Il Testone”, non ne è convinta: «Sarebbe una cosa positiva – dice – se tutti rispettassero le regole. Servirà per dare maggiori certezze a quei ristoratori che, al chiuso, per due anni hanno lavorato poco o nulla? (Orticalab)
Il Green Pass sarà richiesto in zona bianca, gialla, arancione e rossa, laddove i servizi e le attività per cui è previsto siano consentiti. Una Regione passerà in zona gialla quando le terapie intensive supereranno il limite del 10% per le terapie intensive e del 15% per i reparti ordinari (abruzzo independent)
Dovrebbe mostrarci un documento d'identità ed il Green pass». Il testo completo di questo contenuto a pagamento è disponibile agli utenti abbonati. GLI SPORTIVIPADOVA «Buongiorno, vorrei fare una nuotatina, giusto qualche vasca. (Il Gazzettino)
Zone a colori. L’incidenza dei contagi resta in vigore ma non sarà più il criterio guida per la scelta delle colorazioni (banca, gialla, arancione, rossa) delle Regioni. (Cuneocronaca.it)
"Ben venga il green pass – è il commento di Enrico Casali, della palestra Champions River –, se è un modo per garantire continuità dell’attività e fornire ulteriori sicurezze agli utenti. "Ben venga il green pass – è il commento di Enrico Casali, della palestra. (il Resto del Carlino)