La regina Elisabetta e il discorso su Harry e Meghan (senza titoli reali)

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Harry e Meghan hanno deciso di «staccarsi» e la sovrana si dimostra comprensiva: più calore umano e meno istituzione.

La regina, contro ogni protocollo reale, usa i nomi propri e non – come consuetudine – i titoli reali di «duca» e «duchessa».

La regina Elisabetta ci tiene subito a precisare che tutto si è svolto in tranquillità («discussione costruttiva»), cercando appunto una soluzione, e che lei non è soltanto una regina, ma pure una nonna («mio nipote»). (Vanity Fair Italia)

Ne parlano anche altre testate

"Tutto ciò che posso fare - ha aggiunto l'erede al trono - è provare a sostenerli e sperare che venga il momento in cui saremo tutti sulla stessa lunghezza d' onda. La rottura familiare tra il duca di Sussex e suo fratello maggiore William, principe d'Inghilterra, è tutta in questa frase confidata agli amici dal primogenito di Carlo e Diana. (LiberoQuotidiano.it)

La libera scelta è un diritto sacrosanto e non si può negare a nessuno, ancor più in una nazione di antica democrazia come l’Inghilterra. Non si può impedire ad una coppia di cercare un ruolo nuovo. (Corriere della Sera)

La regina ha evidenziato che avrebbe preferito che i Duchi di Sussex rimanessero membri a tempo pieno della famiglia reale, ma anche dichiarato di supportare il nipote nel desiderio di crearsi una nuova vita. (Quotidianpost.it)

Nel comunicato di Buckingham Palace, la regina Elisabetta prosegue affermando che "Harry e Meghan hanno detto chiaramente che non intendono dipendere da fondi pubblici nelle loro nuove vite. (Adnkronos)

E oggi l’ex miss, e pure ex moglie, minaccia di rivelare alla stampa "dolorose verità". Eppure proprio lei, Wally Simpson, fu la causa nel 1936 dell’abdicazione di Edoardo VIII, affascinante prozio di Harry il ribelle. (QUOTIDIANO.NET)

Anche se capisco la frustrazione del classico lavoro da working royal , che poi è un mestiere di rappresentanza. Quanto a Carlo, l'erede al trono, l'inizio del 2020 gli ha riservato ben due prove del nove: la gestione del caso Andrea e adesso quella del caso Harry (Corriere della Sera)