Napoli, Mollichelli: “Azzurri spariti…”
Di seguito il commento sul Napoli del giornalista Adolfo Mollichelli tratto dal portale www.napolimagazine.com. Calzona s’è fermato ad Empoli, anche. Un’altra figuraccia degli apatici. E già, perché la diagnosi della terza guida è proprio questa: gli azzurri sono affetti da apatia, che è l’incapacità prolungata o abituale di partecipazione o di interesse, sul piano affettivo o anche intellettivo. Sembra ormai che i giocatori del Napoli… Hai capito? I campioni d’Italia, ormai ex, non avrebbero più alcuno stimolo ad agire, un’apatia lontana anni luce da quella che era considerata dagli stoici la suprema virtù e cioè vivere secondo ragione. (Terzo Tempo Napoli)
Se ne è parlato anche su altri giornali
E ora che Schlein ha rinunciato, ritirandolo, Lucia Annunziata, capolista del Pd al Sud alle prossime europee, dice da piazza Plebisicito, a Napoli, dove partecipa alla manifestazione della Uil contro le morti sul lavoro: “Ho dichiarato pubblicamente che non era il caso - spiega - ma non … (La Repubblica)
Entrambi sono tratti salienti degli intricati rapporti umani ed Elly Schlein se ne dovrà fare una ragione. L’ingratitudine invece è prova di arroganza e disprezzo ed evoca il tradimento. (Liberoquotidiano.it)
"La sostengo perché Cecilia porta tante cose ma soprattutto una storia vera, di impegno non improvvisato e lungo - ha spiegato a margine dell'evento di lancio della campagna elettorale -. Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, sostiene la candidatura di Cecilia Strada da indipendente per il Pd alle prossime elezioni europee. (Il Messaggero Veneto)
i 131,7 miliardi di euro, una cifra pari al 6,7 per cento del Pil. «E il governo che fa? Taglia la sanità» (Pagella Politica)
L’italia non vota il Patto Ue. Non lo fanno sia a destra sia a sinistra. I primi l’hanno firmato con Giorgetti e i secondi lo hanno scritto con Gentiloni. “Sono pazzi questi italiani”, devono aver pensato in Europa. (Nicola Porro)
Elly Schlein, non ha più messo il suo nome nel simbolo: colpa delle correnti? Di Maria Teresa Meli (Corriere della Sera)