Il governo vuole piazzare le associazioni anti-aborto nei consultori

Il governo Meloni vuole garantire libero accesso ai consultori alle organizzazioni contro l'aborto, scorrettamente chiamate pro-vita o pro-life, e, soprattutto, intende anche finanziarle attivamente con i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), sottraendo risorse alla sanità pubblica. Per farlo ha presentato un emendamento, firmato dal deputato Lorenzo Malagola di Fratelli d’Italia e già approvato in commissione Bilancio della Camera, all’articolo 44 del disegno di legge per l’attuazione del Piano, che affronta tematiche inerenti alla sanità. (WIRED Italia)

Ne parlano anche altri giornali

Aborto, sit-in di protesta contro emendamento Fdi: “Fuori pro vita dai consultori” 16 aprile 2024 (Il Sole 24 ORE)

Le questioni di coscienza non sono posizioni di partito. Non bisogna criminalizzare chi e' contro l'aborto. (Tiscali Notizie)

Come se non bastasse l’ostilità di alcuni territori al metodo farmacologico ambulatoriale, nonostante linee guida emanate dal ministero della Salute ormai quattro anni fa. Come se non bastassero i medici obiettori, sei su dieci in media, in alcune regioni anche otto su dieci e oltre. (La Stampa)

«È gravissimo questo ennesimo assalto alla libertà di scelta della donna: l’emendamento al DL PNRR che apre la strada per la presenza delle associazioni pro-life nei consultori è un ulteriore colpo alla legge 194/1978. (Impresa Italiana)

La presenza, sotto mentite spoglie, delle associazioni pro-life nei consultori non è esattamente una novità. (il manifesto)

Roma — Dai consultori in cui ha trascorso la vita, Rita Cortonesi ha partecipato alla lotta femminista per l’autodeterminazione ed è stata testimone dell’attacco costante cui viene sottoposta. Nell’ultimo emendamento della maggioranza al decreto Pnrr riconosce l’ennesimo colpo di questa offensiva. (la Repubblica)