Sono figlio del movimento nato col G8 di Genova. A 23 anni partii per assistere alla storia

Ero un ragazzo di 23 anni quando approdai a Genova.

Venerdì una tromba incalzante lanciata attraverso gli altoparlanti ci dava una sveglia decisa e ci chiamava al raduno per le istruzioni.

Uscimmo dallo stadio e dopo pochi minuti vedemmo Genova sotto di noi in fiamme.

C’è smarrimento ci si chiede cosa fare soprattutto per il giorno dopo e dopo consultazioni serrate si decide non solo di confermare le manifestazioni del sabato ma di rilanciarle. (Il Fatto Quotidiano)

La notizia riportata su altri giornali

Primocanale.it, tutti i diritti sono riservatiTestata giornalistica registrata al tribunale di Genova, n. Programmazioni Televisive SpaP.IVA:02935550109 / C.F. (Primocanale)

Durante la riunione dei capi di governo dei maggiori paesi industrializzati, i movimenti no-global e le associazioni diedero vita a manifestazioni di dissenso, con scontri tra forze dell’ordine e manifestanti. (Imperiapost.it)

Tutti ricordano la fototessera sbiadita di Carlo Giuliani, morto a ventitré anni in piazza Alimonda, simbolo – suo malgrado - di una delle ferite più dolorose della storia recente italiana. Mario Placanica. (L'Unione Sarda.it)

Il dramma dei migranti – i respingimenti e le morti nel Mediterraneo – si ripetono senza sosta Migranti in Libia: un dramma senza fine. 230 migranti bloccati dalla cosiddetta Guardia Costiera Libica e riportati a Tripoli, altri 20 annegati in mare. (Radio Popolare)

Il poliziotto veronese Al poliziotto veronese Giampaolo Trevisi toccò di coordinare il servizio d’ordine fuori dalla scuola, quella maledetta notte. Migliaia di veneti a Genova Quell’estate c’erano migliaia di veneti, nel capoluogo ligure. (Corriere della Sera)

A moderare l’incontro il giornalista de il Fatto Quotidiano, Marco Grasso, presente anche il garante nazionale delle persone sottoposte a restrizione della libertà personale Mauro Palma: “Negli anni passati a fare monitoraggi in tutta Europa ho trovato l’assenza di trasparenza sulle condizioni delle persone private di libertà che c’è in Italia solo in Paesi appena approdati alla democrazia. (Il Fatto Quotidiano)