Ora l’Ue dice di voler “aiutare” la Tunisia, ma il rischio è di stabilizzarne la crisi

Roma, 28 mar – L’Ue sostiene di voler aiutare la Tunisia. Almeno, questo dichiara il commissario Ue agli affari economici Paolo Gentiloni. Ma il “modus operandi” con cui intende farlo storicamente non è che abbia portato chissà quali risultati (per essere gentili). Il mantra è sempre lo stesso: “soldi in cambio di riforme”. Le “riforme”, però, troppo spesso – per non dire sempre – significano austerità, indebitamento perenne e radicalizzazione dell’impoverimento. (Il Primato Nazionale)

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Che cosa succede in Tunisia. Ecco le ultime novità (Start Magazine)

"La Tunisia non sarà lasciata sola". Al termine della sua visita a Tunisi il commissario europeo agli Affari economici, Paolo Gentiloni, ha teso la mano al gruppo dirigente del Paese africano. (la Repubblica)

Infatti, si assaggeranno oltre cinquanta vini, per un percorso completo alla scoperta del mondo dell’enologia sarda, italiana e internazionale. Durante il Corso, 14 lezioni, a cadenza settimanale più visita didattica in cantina e esame finale, si imparerà la tecnica dell’assaggio. (Sardegna Reporter)

Solo il 24 e 25 marzo è stata registrata un'impennata di 4.821 arrivi. La visita a Tunisi del commissario europeo all'Economia, Paolo Gentiloni, è un passo avanti, ma sempre troppo lento di fronte alle ondate di sbarchi sulle nostre coste, per la maggioranza provenienti dal paese nordafricano. (ilGiornale.it)

In particolare, sondato il mercato, entro l’estate saranno riposizionati dei nuovi cestini e sarà possibile avere diversi e nuovi servizi integrativi a superamento di alcune criticità riscontrate nel tempo. (SARdies.it)

Giornata fitta di incontri con tanto di giallo diplomatico ieri per il Commissario Ue agli Affari economici Paolo Gentiloni in quella che si configura a tutti gli effetti come una visita di emergenza a un partner in crisi, la Tunisia, che in questo momento non sta svolgendo quel ruolo cruciale che le viene assegnato di arginare gli sbarchi nelle coste del Mediterraneo, mettendo in ginocchio il sistema dell’accoglienza dell’Italia e facendo scattare l’allarme nell’intera Europa. (Start Magazine)