Roma, tartufi e smartphone: le ‘nuove tangenti’ per i lavori al Ministero e in tribunale

Gli imprenditori coinvolti, per lo più titolari di ditte di costruzione promettevano ai funzionari pubblici piccole utilità, come ristrutturazioni gratis o altro.

De Angelis ha un passato da presidente dell’Interporto di Civitavecchia – poi fallito – che lo ha portato all’arresto nel 2015.

Tartufi e smartphone: le “nuove tangenti”. Queste piccole regalie, che sostituiscono la classica mazzetta, vengono definite dagli inquirenti “nuove tangenti”. (Il Fatto Quotidiano)

Ne parlano anche altri giornali

Venti le misure cautelari decise dal gip nei confronti di 8 funzionari pubblici e 12 imprenditori. In cambio, i funzionari pubblici ricevevano non solo denaro, ma anche lavori nelle proprie abitazioni, acquisto di appartamenti a condizioni vantaggiose, assunzione di familiari e mazzette sotto forma di pregiati tartufi e prodotti hi tech. (RomaToday)

Le accuse sono, a vario titolo, di corruzione, turbativa d'asta e falso nell'aggiudicazione di appalti pubblici. Corruzione negli appalti pubblici, 20 arresti a Roma. EMBED. . . Maxi operazione anti corruzione della Guardia di Finanza. (Il Messaggero)

Eh sì perché gli otto funzionari coinvolti, assieme ai 12 imprenditori della città eterna, si erano spinti a compiere illeciti addirittura all’interno della Corte di Appello che nel Tribunale di Roma. Già perché l’ultima indagine della Procura di Roma ha svelato l’ennesima storia di corruzione nell’ambito delle gare pubbliche. (LA NOTIZIA)

Tra le utilità anche lavori edili, idraulici ed elettrici presso un maneggio gestito dal geometra del Provveditorato interregionale alle opere pubbliche finito in carcere. Blitz della guardia di finanza a Roma: oltre cento militari hanno eseguito ordinanze di misura cautelare nei confronti di 20 fra dipendenti pubblici e imprenditori (quattro in carcere, 10 ai domiciliari e sei all'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria). (Sky Tg24 )

L’indagine ha fatto emergere una attività illecita nell’assegnazione di lavori svolti presso gli uffici della Corte di appello e altre opere realizzate nel palazzo di giustizia della Capitale. Corrompevano funzionari pubblici perfino con tartufi o telefonini e pur di non finire sotto la lente della magistratura falsificavano le proprie date di nascita in modo da avere una “seconda identità” da utilizzare nelle gare. (L'HuffPost)

A farlo, in particolare, è stato proprio l’imprenditore De Angelis che, per la vicenda dell’interporto fallito, era stato arrestato. Già perché l’ultima indagine della Procura di Roma ha svelato l’ennesima storia di corruzione nell’ambito delle gare pubbliche. (LA NOTIZIA)