"Quelle telefonate di Macron e Merkel per convincerci a non far cadere Draghi"

Il presidente francese Emmanuel Macron (foto a destra) si attivò personalmente per convincere i leader di centrodestra a riconfermare Draghi a Palazzo Chigi e quindi evitare le elezioni in Italia quando scoppiò la crisi di governo nell'estate 2022. Lo racconta Matteo Salvini nel suo libro Controvento in uscita da Piemme. «Il premier Draghi, polemico, chiese al Parlamento la conferma della fiducia. E il centrodestra si rese disponibile a concederla a patto di non essere più ostaggi dei continuino e dei boicottaggi dei 5 Stelle» racconta nel libro il vicepremier. (ilGiornale.it)

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«Non è il nostro candidato ideale ma certo a un nome italiano di tale rilievo sarebbe molto difficile dire di no» : quando si allude alla ( eventuale) candidatura di Mario Draghi per la presidenza della Commissione europea da palazzo Chigi fanno capire che il semaforo sarebbe verde ma senza entusiasmo. (Il Dubbio)

Il leader della Lega ripercorre il cammino della Lega all'interno dell'esecutivo nazionale presieduto dall'ex presidente della Banca Centrale Europea da febbraio 2021 (subito dopo la caduta del Conte 2). (Il Giornale d'Italia)

Le telefonate di Macron e Merkel a favore di Draghi Il retroscena sulla fine del governo Draghi è contenuto nel nuovo libro di Matteo Salvini, Controvento, che verrà presentato il 25 Aprile a Milano e uscirà nelle librerie il 30 aprile. (Virgilio Notizie)

In un nuovo stralcio del libro di Salvini, 'Controvento', viene svelato un retroscena sulla crisi di governo, che ha portato poi alla nascita dell'esecutivo Meloni: "Emmanuel Macron e Angela Merkel volevano Mario Draghi a Palazzo Chigi, e quando scoppiò la crisi di governo chiamarono Silvio Berlusconi per convincerlo a sostenere l'ex presidente della Bce". (Fanpage.it)

Per le vie milanesi, il 25 aprile, sfilerà il corteo per celebrare la Festa della Liberazione. Si troveranno a un passo gli uni dagli altri, nel centro storico meneghino, leghisti e partigiani, sostenitori del segretario e manifestanti che sfileranno dietro lo striscione: «Viva la Repubblica antifascista, cessate il fuoco ovunque». (Open)

Dall’Eneide dei nostri ricordi scolastici siamo passati alla Dragheide delle nostre cronache politiche, purtroppo senza disporre di un Virgilio, e dovendoci accontentare della nostra modestia di cronisti, retroscenisti, opinionisti, politologi e via classificandoci e definendoci con minore o maggiore supponenza, magari anche involontaria: tutti convinti di vedere le cose e le persone dal punto di vista più appropriato. (Liberoquotidiano.it)