“Rischiate di morire”: i militari minacciano i manifestanti in Birmania

L’intento della giunta militare è quello di dissuadere i giovani dall’intraprendere iniziative pericolose per la loro incolumità, specie l’ultimo fine settimana in cui sono morti tre manifestanti.

I manifestanti stanno esortando le persone, in particolare adolescenti e giovani esaltati, a intraprendere la strada dello scontro, in cui periranno.

Per arrivare a questo traguardo, il popolo birmano è stato soggetto a sanguinose repressioni come quella nel 1988 e nel 2007

Usa e Ue annunciano sanzioni contro i leader della giunta militare. (Elzeviro)

Su altri giornali

Già nei giorni scorsi alcune persone sono state uccise dagli spari della polizia. Duro l’avvertimento della giunta militare sul canale pubblico MRTV: “I manifestanti stanno esortando le persone a intraprendere un percorso in cui perderanno la vita”. (LumsaNews)

I manifestanti sono particolarmente numerosi a Rangoon (Yangon), la principale città del Paese, ma sono migliaia anche a Naypyidaw, la capitale, molti dei quali in motocicletta. ecine di migliaia di persone sono scese in piazza stamani in varie città della Birmania per protestare contro il colpo di stato, sfidando la minaccia dei militari di usare 'forza letale' per reprimere ciò che definiscono come 'anarchia'. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

La scioccante uccisione di un ragazzo di meno di 18 anni a Mandalay, in Myanmar, avvenuta sabato scorso conferma i peggiori timori riguardo alla sicurezza dei minori durante le manifestazioni. (Vita)

"I manifestanti stanno esortando le persone, soprattutto gli adolescenti e i giovani, a intraprendere un percorso del confronto, in cui perderanno la vita", ha spiegato la giunta militare L'avvertimento è arrivato dopo che due persone sono state uccise a Mandalay dagli spari della polizia, che ha aperto il fuoco sulla folla scesa in strada, mentre un'altra è morta a Yangon. (Il Sole 24 ORE)

L’Organizzazione rinnova l’appello a tutti gli interessati, in particolare alle forze di sicurezza, a rispettare i diritti dei manifestanti pacifici e a salvaguardare il benessere di tutti i bambini e i ragazzi. (La Valle Dei Templi)

I generali e le violazioni dei diritti umani. Non finisce qui, naturalmente. Da quasi 50 anni l’esercito porta aventi una guerra contro le minoranze etniche, costringendo centinaia di migliaia di cittadini a vivere nei campi profughi ai confini con la Thailandia. (Altreconomia)