La Fed alza i tassi dello 0,75%, terza stretta consecutiva per domare l’inflazione

La decisione della Fed, mercoledì, di alzare i tassi dello 0,75% per la terza volta portando il costo del denaro ai livelli del terribile 2008, anno di scoppio della crisi finanziaria, fa cadere l'Asia oggi, giovedì 22 settembre. Anche perché la città di Hong Kong, il cui dollaro locale è collegato a quello Usa, ha dovuto effettuare a stretto giro una manovra monetaria uguale. Alle ore 7:05 italiane il Nikkei cede lo 0,6%, Hong Kong l'1,8%, Shanghai lo 0,25%, l'oro perde a sua volta lo 0,4%, mentre il petrolio Wti americano torna a crescere dello 0,4% a 83,23 dollari il barile su attese di un aumento della richiesta da parte della Cina (Milano Finanza)

Ne parlano anche altre testate

Pubblicità Il Presidente della Fed, Jerome Powell ammette la possibilità di ulteriori rialzi da ora fino ad inizio 2023, per portare i futuri tassi di interesse oltre il 4%. (la VOCE del TRENTINO)

Goldman Sachs ha presentato anche l’outlook su ciò che farà la Fed di Jerome Powell, che due giorni fa ha alzato i tassi sui fed funds di 75 punti base per la terza volta consecutiva, portandoli al nuovo range compreso tra il 3% e il 3,25%, al record dal 2008. (Borse.it)

I rendimenti globali hanno continuato a salire durante la scorsa settimana, sulla scia dell’aumento dei tassi della Federal Reserve (Fed) di 75 punti base. Sotto molti aspetti, Powell ha detto poco in questa settimana che non abbia già detto in precedenza. (Milano Finanza)

Ridurre occupazione e salari per contenere l’inflazione e raffreddare i prezzi. E’ questa la terapia d’urto che la Fed sta cercando di utilizzare per curare il paese e tentare di evitare lo spettro della recessione globale. (Panorama)

Secondo il ceo di DoubleLine, vale la pena prestare attenzione al messaggio che il mercato dei Treasuries Usa sta lanciando, in un contesto in cui l’inflazione viaggia tra l’8% e il 9%. (Finanzaonline.com)

Wall Street in ribasso, all’indomani dell’ennesimo maxi rialzo dei tassi da parte della Fed di Jerome Powell, pari a +75 punti base per la terza volta consecutiva. Obiettivo confermato ieri da Powell: andare avanti nel percorso delle strette monetarie, al fine di riportare l’inflazione Usa al target del 2% (viaggia ora al ritmo superiore all’8%, in base a quanto emerge dall’indice dei prezzi al consumo). (Finanza.com)