Etiopia: il 'Pacificatore' alla guerra — L'Indro

«È probabile che qualsiasi ulteriore instabilità incoraggi organizzazioni terroristiche come Al-Shabab, che potrebbero diffondersi verso ovest in Etiopia e persino in Sudan dalla sua base in Somalia.

L’immagine plastica di questa guerra civile totale è l’andata al fronte, per dirigere la guerra,del Primo Ministro Abiy Ahmed, ex ufficiale dell’intelligence.

Ma non appena è salito al potere, Abiy ha annunciato la riorganizzazione della coalizione di governo che il TPLF aveva fondato -l’EPRDF- in un unico, nuovo partito, il Prosperity Party,ostracizzando il TPLF», afferma ‘CNN‘

«E questo ha alimentato una disastrosa ricaduta politica che è culminata nella lotta per il potere e nella guerra civile». (L'Indro)

Se ne è parlato anche su altri media

Nelle ultime settimane sono emerse critiche alla CNN per il modo in cui starebbe raccontando il conflitto, non mostrandosi imparziale e demonizzando Addis Abeba. Ora, le milizie ribelli sono ben attestate per una eventuale marcia sulla capitale Addis Abeba, sebbene non siano ancora propriamente alle sue porte. (Analisi Difesa)

Le forze democratiche che stanno combattendo il regime fascista Amhara non hanno rilasciato alcun comunicato al riguardo della scomparsa del Premier etiope. Demeke Mekonnen (classe 1963), vice Primo Ministro e Ministro degli Esteri, è stato incaricato di gestire il governo e il paese in assenza di Abiy. (Farodiroma)

L'annuncio del Premio Nobel per la pace 2019 mentre le forze del Fronte di liberazione popolare del Tigrai (Tplf) avanzano verso Addis Abeba. Per questo motivo ha delegato le sue funzioni al ministro degli Esteri, Demeke Mekonnen. (Adnkronos)

Haile Gebrselassie, leggenda dello sport etiope, si è detto pronto ad andare in prima linea nella guerra contro le forze ribelli del Tigrè, che affermano di essere vicini alla capitale, Addis Abeba. Fonte: ANSA (Corriere dello Sport.it)

Roma, 25 nov. (Tiscali.it)

È una drôle guerre, una guerra strana, quella che si sta combattendo in Etiopia. Molti gli arresti, in parte negati dalle autorità di Addis Abeba, in parte mascherati da fermi di “pericolosi elementi legati ai terroristi tigrini” (Rivista Africa)