Vitamina D: quali alimenti dobbiamo favorire? - Il piccolo

In realtà sono un gruppo e sono addirittura cinque: le due forme per noi più importanti sotto cui la vitamina può presentarsi sono la D2 e la D3, molto simili tra loro per attività biologica.

La vitamina D è una vitamina liposolubile (si scioglie nei grassi) endogena, ovvero sintetizzata direttamente dal nostro organismo, soprattutto per effetto dei raggi UV.

In questo delicato momento, in cui siamo stati tutti chiusi in casa per settimane e mesi, se dovessimo dosare la vitamina D nel sangue ne saremmo quasi tutti carenti e io personalmente lo riscontro con i miei pazienti. (Il Piccolo)

Ne parlano anche altre testate

Questo è un segnale che la retina potrebbe essere carente di rodopsina, che ha tra i suoi componenti proprio la vitamina A. Pochi sanno che pelle secca e abbassamento della vista indicano una carenza di questa vitamina: la A. (Proiezioni di Borsa)

LEGGI ANCHE. Vitamina D: la superstar della prevenzione. LEGGI ANCHE. Carenza di vitamina D e predisposizione all’infezione da Covid-19: cosa c’è di vero? LEGGI ANCHE. (Vanity Fair Italia)

Nel frattempo, i pazienti che avevano una grave carenza di vitamina D avevano il 90% di probabilità in più. L’obiettivo principale dello studio è quello di trovare la relazione tra la vitamina D, la sua presenza nel corpo e i comportamenti di ricerca di raggi UV e oppiacei. (Infinity News)

Carenza di vitamina D e rischi. I sintomi della carenza di vitamina D potrebbero non essere subito evidenti e riconoscibili. Se notiamo uno di questi segnali, consideriamo la possibilità’ di consultare un medico per un esame del sangue della vitamina D (Proiezioni di Borsa)

La relazione tra popolazione, vitamina D e Covid-19. David Meltzer, economista della salute e professore di medicina all’Università di Chicago ha iniziato a condurre ricerche sulla vitamina D proprio all’inizio della pandemia, concentrandosi sulla popolazione settentrionale degli Stati Uniti. (FocusTECH)

La carenza di vitamina D può portare all’aumento del rischio di dipendenza da oppiacei e raggi UV. Confrontando i normali topi da laboratorio con topi con carenza di vitamina D, i ricercatori hanno scoperto che la modulazione dei livelli modifica i diversi comportamenti di dipendenza. (RagusaNews)