Lui e Pambianco: amici, compagni e anche rivali

Di Franco Pardolesi Con la scomparsa di Ercole Baldini finisce una lunga, affascinante storia. Quella del ‘magic moment’ del ciclismo targato Forlì. Una delle eccellenze delle quali‘‘e Zitadòn’ può andare fiero non solo in Romagna. Quel momento tra la fine degli anni Cinquanta e l’inizio dei Sessanta nel quale la nostra terra sfornava campioni del pedale a go-go. E di quell’epopea le due punte di diamante sono stati senza dubbio Ercole Baldini (Il treno di Forlì) ed Arnaldo Pambianco (Gabanì) capaci, coi loro trionfi al massimo livello, di far pensare ai tifosi di allora che la capitale mondiale del ciclismo fosse proprio Forlì. (il Resto del Carlino)

Se ne è parlato anche su altre testate

Mino Baldini, figlio del campione di ciclismo Ercole Baldini commenta così l’articolo pubblicato ieri dal Corriere Romagna sulla proposta di Bulbarelli. «Abbiamo accolto con entusiasmo la proposta del giornalista della Rai Auro Bulbarelli di intitolare a mio padre la stazione di Forlì». (CorriereRomagna)

In realtà, però, l’episodio rivela la grandezza del mito Baldini: nel triennio in cui Ercole vinse tutto, il vescovo aveva fra 3 e 5 anni. Una incredibile coincidenza, se pensiamo al fatto che Corazza è originario di Pordenone e si è trovato a guidare proprio la diocesi di Baldini. (il Resto del Carlino)

Ercole Baldini ha detenuto il record come unico ciclista ad avere vinto nel 1956 la Medaglia d’oro alle Olimpiadi di Melbourne e nel 1958 un campionato del mondo e il Giro d’Italia. (ravennanotizie.it)

Caro direttore, non ho titolo per occuparmi dell’estremo saluto di un Mito del Ciclismo, ma non farlo mi sembra ancora peggio. Da lì è stata ingordigia di libri e racconti per recuperare il tempo perduto e quello non vissuto. (TUTTOBICIWEB.it)

«Spero tanto che tu venga ricordato e celebrato come meriti. Dipendesse da me ti intitolerei la stazione ferroviaria di Forlì, così, giusto per cominciare. Ciao Ercole. Fuoriclasse e signore impareggiabile». (CorriereRomagna)

Fu un super, veramente un treno". Di Fabio Gavelli "Ercole è stato così popolare perché arrivò sul finire della carriera di una leggenda come Fausto Coppi e fece tre stagioni fantastiche, vincendo tutto. (il Resto del Carlino)