C’è chi dice no da destra alla riforma Calderoli sulle regioni

Amedeo Laboccetta L’autonomia differenziata fa passi indietro. L’iter che doveva portarla all’approvazione della Camera prima delle elezioni europee, una sorta di trofeo che Matteo Salvini avrebbe potuto sventolare, sta incontrando ostacoli, ufficialmente di natura procedurale, in realtà sembrano sorte perplessità politiche all’interno del centrodestra non leghista. Non solo per le bordate arrivate dalla Chiesa, coi vescovi, soprattutto del Sud, inviperiti per i supposti danni alle regioni meridionali, non solo per la minaccia del referendum abrogativo minacciato dalle opposizioni Pd-M5s ritenendo ci siano gli estremi di anticostituzionalità, ma anche perché pure nello schieramento di destra si stanno levando voci dubbiose sull’opportunità di arrivare all’autonomia differenziata. (Italia Oggi)

Ne parlano anche altre testate

“Non sono d’accordo con chi ritiene che l’autonomia differenziata rappresenti un punto di non ritorno in relazione al tema dell’equità dell’assistenza sanitaria tra le Regioni italiane”. Lo afferma Rosaria Iardino, Presidente di Fondazione The Bridge, in merito al Ddl sull’autonomia differenziata, con particolare riferimento alla sanità. (Tecnomedicina)

E’ quanto emerge dal report della Fondazione Gimbe su “L’autonomia differenziata in sanità” realizzato per esaminare le criticità del testo del DdL Calderoli e analizzare il potenziale impatto sul Servizio sanitario nazionale delle maggiori autonomie richieste dalle Regioni in materia di tutela della salute. (Approdo Calabria)

Il Ddl Calderoli sull'autonomia differenziata, approvato al Senato e ora in discussione alla Camera, potrebbe segnare un punto di non ritorno nell'equità dell'assistenza sanitaria tra le Regioni italiane in un contesto caratterizzato dalla grave crisi di sostenibilità del Servizio sanitario nazionale (Ssn). (Tiscali Notizie)

Il sistema sanitario regionale, con il governo Bardi, è stato gravemente sottodimensionato in termini di personale medico e infermieristico e questa carenza compromette la capacità di fornire assistenza sanitaria di qualità e tempestiva a tutti i pazienti, con lunghe liste di attesa che i cittadini della Basilicata devono affrontare per accedere a servizi sanitari essenziali. (Sassilive.it)

“Cosa pensi della Sanità pubblica italiana?” il titolo del sondaggio promosso da Adnkronos che ha coinvolto 6500 dal 5 al 17 marzo, in vista dell'evento di oggi “Salute e Sanità, una sfida condivisa” al Palazzo dell'Informazione. (Il Giornale d'Italia)

I dati della Fondazione Gimbe: regione sotto la media nazionale (SiracusaPress)