Terza dose nelle Rsa e agli over 80, stop al vaccino Moderna. Ats: «Attendiamo indicazioni»

Si userà solo Pfizer. Con una nota diffusa oggi, sabato 9 ottobre, Ats Bergamo ha reso noto che per la dose booster (terza dose) di vaccino anti-Covid nelle Rsa e per gli over 80 negli hub dovrà essere utilizzato soltanto il vaccino Comirnaty (Pfizer) e non quello di Moderna.

La decisione, afferma Ats, è stata presa sulla base delle indicazioni fornite ieri dal Ministero della Salute.

Per la dose booster sono invece utilizzabili i vaccini Pfizer o Moderna per le categorie degli immunodepressi

Due Rsa avevano già ritirato dalle farmacie delle Asst i vaccini Moderna per avviare le somministrazioni a partire da lunedì. (Prima Merate)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Alla luce delle ultime deliberazioni di Ema, via libera alla terza dose di vaccino per i fragili di ogni età e per tutti gli over 60; dopo almeno sei mesi dal completamento del ciclo primario di vaccinazione”, annuncia il ministero Ema – Agenzia Europea del Farmaco – ha dato l’ok alla terza dose del vaccino Pfizer e di quello Moderna a “persone con sistema immunitario gravemente indeboliti. (AdHoc News)

Terza dose vaccino Covid, la nota dell’Ats Bergamo: altri spiegazioni. Nello specifico è stato comunicato che due RSA avevano già ritirato dalle farmacie delle ASST i vaccini Moderna: la somministrazione sarebbe dovuta partire lunedì 11 ottobre 2021. (Notizie.it )

Per Moderna a sei mesi dalla seconda dose, il vaccino anti-Covid continua a proteggere da almeno 6 varianti, compresa la Delta. Il richiamo a sei mesi per il vaccino contro il Covid di Johnson & Johnson aumenta di 12 volte il livello di anticorpi. (Corriere Adriatico)

Per Moderna a sei mesi dalla seconda dose, il vaccino anti-Covid continua a proteggere da almeno 6 varianti, compresa la Delta. Nel dettaglio. Ed è di almeno 6 mesi la protezione del vaccino a un dosaggio più basso (un quarto) di quello standard. (corriereadriatico.it)

Tuttavia, i Paesi nordici hanno basato la decisione su uno studio di ricerca non pubblicato, che includeva dati provenienti da Finlandia, Svezia, Norvegia e Danimarca. La decisione è arrivata il 7 ottobre, un giorno dopo che Svezia e Danimarca hanno annunciato provvedimenti simili a causa degli effetti collaterali del vaccino. (epochtimes.it)

Noi sappiamo che gli effetti collaterali attualmente segnalati nel 90% insorgono nei primi 7 giorni, poi ci sono gli effetti collaterali che vanno oltre i 7 giorni ma a lungo termine non abbiamo dati. Però questi che parlano di effetti collaterali a lungo termine, di cui non abbiamo alcuna evidenza, non parlano degli effetti a lungo termine dell’infezione Covid. (CaltanissettaLive)